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Brennero - Brunico

Al Brennero si trova l'antica chiesa di San Valentino, che fino al 1963 é stata parrocchiale, sorge in un luogo dove già nel 565 sorgeva un santuario a lui dedicato.
Delle costruzioni successive si sono conservati il campanile (risalente al XIV secolo), il coro poligonale e il portale in pietra (del XV secolo). Dopo un incendio avvenuto nel 1787 la chiesa é stata nuovamente ristrutturata e impreziosita con gli affreschi di Franz Unterberger.

La nuova chiesa parrocchiale é stata eretta tra il 1958 e il 1962, su progetto dell'architetto Luis Plattner. La pala dell'altare in bronzo smaltato di Max Spielmann di Innsbruck rappresenta Santa Maria della Strada a cui la chiesa é dedicata.

A Terme di Brennero si trova la cappella dedicata a Maria Ausiliatrice (in tedesco Maria-Hilf), venne eretta negli anni 1882-1886 in stile neoromanico grazie soprattutto alle offerte degli ospiti dei bagni termali.

A Colle Isarco la chiesa é ora dedicata all'Immacolata Concezione, un tempo il patrono era San Giorgio. Nel 1769 la vecchia costruzione venne parzialmente abbattuta e ricostruita con la nuova dedicazione.
Notevoli sulla volta gli affreschi di Mattia Günther. Accanto vi si trova la cappella di Santa Barbara, con altare tardogotico a portelle, commissionato all'inizio del XVI sec. dalla numerosa comunità di minatori un tempo impegnati nelle miniere circostanti.

Vipiteno é il principale centro abitato della vallata, che qui si allarga in una conca verdeggiante. I segni della sua antica prosperità si vedono nel vecchio centro storico, la strada con i portici, le case merlate con vivaci colori e sporti fioriti, le insegne in ferro battuto.
La chiesa dell'Ospizio di Santo Spirito venne costruita nel 1399 sulla piazza cittadina, all'interno vi sono dei bellissimi affreschi. L'edificio accanto alla chiesa era anticamente un ospizio per pellegrini. Ve n'erano poi altri due, appartenenti all'Ordine di San Giovanni e a quello dei Cavalieri Teutonici (l'attuale sede del Museo Civico).
La città ha sempre rivestito un grande significato come luogo di ristoro sulle vie di pellegrinaggio e diverse raffigurazioni di San Giacomo si trovano su edifici privati.
Nello stesso stemma cittadino vi si trova un pellegrino con stampelle e rosario che, secondo la leggenda, sarebbe il mitico fondatore della città.
La Torre di Città separa la città nuova da quella vecchia, risale al 1468 ma fu rifatta dopo un incendio del 1867.
La chiesa parrocchiale é una costruzione gotica della fine del '400, con all'interno affreschi settecenteschi, statue lignee e un pregevole gruppo ligneo raffigurante la salita al Calvario.


Lasciata Vipiteno, si vede sopra un dosso sulla destra Castel Pruno. Il primo paese che si incontra é Stilves, la cui chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro é la principale chiesa del comune di Campo di Trens. E' citata per la prima volta nell'827. L'interno é arredato in stile tardo-barocco e gli affreschi delle volte sono di Christoph Brandstätter.

La chiesa parrocchiale di Mezzaselva é dedicata a S. Martino di Tours e fu menzionata per la prima volta nel 1345. Le immagini sull'altare della chiesa furono realizzate dall'artista Josef Renzler.

Il paese di Fortezza é caratterizzato dalle imponenti fortificazioni asburgiche, fatte costruire dall'imperatore d'Austria Francesco I, dall'altro lato del paese si trova la Sachsenklemme, residenza di grande importanza storica, soprattutto per il ruolo che ebbe durante le lotte per la libertà del Tirolo nel 1809. Oggi ospita un albergo e un birrificio artigianale che riporta in vita l'antica tradizione di produzione della birra.

L'abbazia di Novacella é stata fondata nel 1142 dal vescovo della diocesi di Bressanone beato Hartmann e appartiene alla Congregazione dei Canonici Regolari di Sant'Agostino.
L'edificio é stato diverse volte ricostruito e ampliato fino a tutto il Settecento. L'Abbazia, fin dalla sua fondazione, é stata un luogo di ricovero per i pellegrini provenienti dal Nord Europa e diretti verso Roma e la Terrasanta, dopo la dura prova dell'attraversamento dei valichi alpini.
Nel 1445 vi fu sepolto il noto poeta tardomedievale Oswald von Wolkenstein.
A seguito della soppressione degli ordini religiosi, voluta dalla rivoluzione francese e attuata da Napoleone, in Europa molte abbazie vennero soppresse. L'Abbazia di Novacella fu soppressa dal governo bavarese, allora regnante nel Tirolo, nel 1807.
Con la riunificazione del Tirolo all'Austria l'Abbazia fu ripristinata e reinvestita dei suoi diritti e beni con l'editto dell'Imperatore Francesco I (1816).
Da quasi mille anni i Canonici Regolari di Sant'Agostino si occupano dell'educazione dei ragazzi. Infatti l'Abbazia é tuttora sede di un collegio con scuola media frequentato da studenti provenienti da Bressanone e da varie parti della provincia di Bolzano. Da ormai più di trent'anni la vocazione educativa si rivolge anche alle persone più adulte, infatti dal 1970 nell'abbazia esiste un Centro Convegni.

Abbazia Novacella Oggi si visitano la grande chiesa barocca dedicata a Santa Maria Assunta, ricca di opere d'arte, e gli stupendi saloni della Prelatura.
Il complesso fortificato, al quale si accede tramite un piccolo ponte coperto, é costituito da edifici di diverse epoche e stili differenti: campanile in stile romanico, coro e presbiterio della chiesa e chiostro in stile gotico, chiesa e biblioteca in forme barocche e rococò. La chiesa di Santa Maria Assunta é stata interamente rifatta nel Settecento in stile barocco da Giuseppe Delai, mantenendo il presbiterio gotico.
La chiesa conserva numerosi pregevoli dipinti e affreschi, alcuni di Matthäus Günther. Costituisce un tipico esempio del barocco alpino e bavarese.
Al centro del cortile principale dell'abbazia si trova il pozzo rinascimentale detto 'pozzo delle meraviglie', perché sovrastato da un'edicola ottagonale sui cui lati sono raffigurate le sette meraviglie dell'antichità e sull'ottavo lato, orgogliosamente, l'abbazia stessa.
L'importante biblioteca occupa due piani del monastero, dove sono conservati circa 65.000 volumi a stampa, soprattutto opere scientifiche e teologiche, divisi in 43 argomenti, oltre a manoscritti e codici miniati.
La sala principale della biblioteca, capolavoro del rococò altoatesino, é stata realizzata da Antonio Giuseppe Sartori nel 1773.

Con la soppressione dell'Abbazia decisa dal governo bavarese nel 1807 molte opere furono confiscate e andarono disperse o trasferite in Baviera. Parte di esse furono riscattate dal governo italiano dopo la prima guerra mondiale e restituite all'Abbazia, un'altra cospicua parte viene conservata nella Biblioteca Universitaria di Innsbruck

Il più notevole edificio é la cappella di San Michele, detta 'Castello dell'Angelo', una rotonda di epoca romanica, rimaneggiata nel coronamento ma sostanzialmente ben conservata.
Edifici di questo tipo erano frequenti sulle rotte dei pellegrinaggi, richiamandosi sia ai grandi edifici romani sia alla rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme. In questo caso é probabile anche una identificazione col celebre e quasi omonimo importante monumento romano.

L'Abbazia, ha tra le sue attività anche la produzione e la vendita di eccellenti vini bianchi, degni della migliore tradizione enologica altoatesina, che contribuiscono a garantire l'indipendenza economica del complesso. Intorno all'abbazia si stendono pregiati vigneti, le cui uve nelle cantine del convento sono trasformate nei più famosi vini DOC della Valle Isarco; la produzione vinicola dell'abbazia é famosa in particolare per il Sylvaner.


Dal paese di Sciaves ha inizio la Val Pusteria. Per questo e per altri motivi, la zona ha sempre avuto un'importanza militare strategica.
La chiesa parrocchiale é dedicata a Santa Margherita. Nel 2011 il comune ha concesso la cittadinanza onoraria al Santo Padre Benedetto XVI, dato che qui nacquero la sua nonna e la bisnonna. Rio di Pusteria (Mühlbach in tedesco) durante il periodo invernale diventa un piccolo centro sciistico. Il paese noto anche per la Chiusa di Rio Pusteria, antica dogana dei principi del Tirolo, che chiude l'accesso alla valle, poco prima della confluenza tra il Rienza e l'Isarco. Il luogo ha una certa importanza in quanto vi si trova anche un monumento commemorativo del battesimo di fuoco dei cacciatori tirolesi (Tiroler Kaiserjäger) nel 1813. Il toponimo deriva dal tedesco Mühle (mulino) e Bach (torrente). A Rio di Pusteria esistono due centrali idroelettriche.

Simbolo del paese di Casteldarne (in tedesco Ehrenburg)é l'imponente castello barocco risalente al XVII secolo, ex-dimora dei Conti di Künigl. Sulla collina del Castello si trova anche la chiesa parrocchiale, nota soprattutto per l'immagine della Madonna del Grano. La chiesa venne ristrutturata nel Seicento in stile barocco. Nel 1928 venne scoperta una pietra miliare romana di epoca imperiale.

Il paese di San Lorenzo di Sebato trae la sua importanza dal fatto che si trova all'incrocio tra la val Pusteria e la val Badia, di cui é il primo centro abitato. Con la fondazione della città di Brunico, verso la metà del '200 da parte del vescovo di Bressanone, i conti del Tirolo puntarono sulla creazione di un borgo concorrenziale da contrapporre all'iniziativa vescovile, individuandolo in San Lorenzo.
Il toponimo é attestato come Sanctum Laurentium nel 1070, mentre Sebato deriva dal nome della statio romana di Sebatum, i cui resti si trovano nei pressi del paese.
Nelle vicinanze vi sono due castelli: il Castel Badia e il Castello di San Michele. Nel 2011 é stato inaugurato il museo Mansio Sebatum che ricorda la storia del popolo dei Saevates, del Norico, e della mansio d'epoca romana.

Brunico é il capoluogo comprensoriale storico, culturale, economico e amministrativo della Val Pusteria. Venne fondata dal principe-vescovo Bruno von Kirchberg dal quale ha preso il nome, unico esempio in Alto Adige di denominazione di città dal fondatore. é citata per la prima volta in un documento del 23 febbraio 1256. Egli fece edificare anche il castello che domina la città. All'epoca la città consisteva di due file di case, che delimitavano una stretta via, e solo nel 1336, sotto il vescovo Albert von Enn, vennero terminati le mura ed il fossato. Subito dopo fuori dalla porta orientale vennero costruite altre file di edifici che portavano all'attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Nel XIV e nel XV secolo, a motivo degli intensi traffici mercantili da Augusta a Venezia, la città raggiunse benessere e fama. In questo periodo nacque anche la scuola pittorica pusterlese, che produsse poi i grandi maestri Michael Pacher e Friedrich Pacher.
La via Centrale (Stadtgasse) é la strada principale del centro storico, caratterizzata da edifici con finestre a sporto coronati da timpani merlati, conserva in gran parte il suo aspetto medioevale; vi si accede attraverso le antiche porte della città, la Florianitor ('Lucke'), la Rienztor e la Ragentor, che la delimitano. Dalla porta orientale una via sale al castello, che ospita una sezione del 'Messner Mountain Museum' voluto dal noto scalatore Reinhold Messner.
Provenendo da ovest si entra in città per la porta delle Orsoline, cosi chiamata per la vicinanza del loro convento costruito nel 1741, dove allora si trovava anche la dogana e un edificio dove erano pesate e stoccate le merci. Nel 2010 fu inaugurata un'esposizione permanente di reperti medioevali venuti alla luce grazie agli scavi coordinati dall'Ufficio archeologico provinciale. La torre che sovrasta tale porta é decorata con diverse immagini e stemmi, il più importante dei quali é probabilmente opera del pittore Hans da Brunico.

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, sorge sul luogo di una piccola cappella documentata dal 1316, che nel 1381 fu ingrandita e divenne quindi una chiesa a tutti gli effetti e quindi nuovamente consacrata. Nel 1515 fu riedificata in stile gotico dal maestro Valentin Winkler di Falzes, ma la costruzione non venne mai terminata.
Nel 1789 avvenne la consacrazione della chiesa costruita in stile classicheggiante dall'architetto Jakob Philipp Santer di Brunico. Infine tra il 1851 e il 1853 l'architetto viennese Hermann von Bergmann la ristrutturò in stile neoromanico. Sul retro si trova il cimitero comunale di Brunico.

La chiesa di Santa Caterina am Rain si può far risalire al 1345, all'interno si trova una lapide sepolcrale in marco bianco di Leonhard v. Stuck, recante la data del 1368.
Al XVII secolo si fa risalire l'origine dell'attuale stile barocco; della stessa epoca sono la pala dell'altare maggiore, copia di un'opera del Veronese, e l'affresco in gran parte distrutto del soffitto del coro.

Mentre al XVIII secolo risalgono gli affreschi del portale sud che raffigurano i Santi Caterina, Wolfgang e Sebastiano.
Al 1726 risalgono gli altari barocchi e al 1730 la crociera.
Nel 1964 la chiesa, da lungo tempo chiusa ai fedeli, fu riaperta agli scolari e studenti di Brunico per le loro funzioni religiose e nel 1966 fu restaurata dal maestro Peskoller.
La chiesa si trova ai piedi del castello di Brunico.