Associazione Triveneta Amici di Santiago Associazione Triveneta Amici di Santiago
home page via Claudia Augusta arte storia e fede Salorno - Trento

via Claudia Augusta


Salorno - Trento




Bronzolo é situato in fondovalle, sulla sinistra orografica dell'Adige.
La storia del piccolo insediamento é stata da sempre legata al fiume, che proprio nella zona di Bronzolo diventa navigabile.
Sulle sponde dell'Adige (a fianco del ponte per Vadena) si può vedere l'antico porto fluviale. Sin dal medioevo sono attestate le zattere, che attraccarono in zona per trasportare le merci verso il meridione o per riportarle con l'aiuto del traino animale. La chiesa parrocchiale é dedicata a San Pietro apostolo.

Anche Ora é situata sulla sinistra orografica dell'Adige, presso la confluenza del rio Nero, circa 20 km a sud di Bolzano.
L'antica chiesetta parrocchiale di San Pietro possiede un organo tardo rinascimentale tuttora funzionante, di Hans Schwarzenbach, del 1599.
Di particolare pregio architettonico é il maniero cinquecentesco Happacherhof che ospita la Scuola professionale dell'agricoltura.
Dal 1917 al 1963 ha funzionato la ferrovia della Val di Fiemme, che la collegava con Predazzo.

Egna, sempre sulla sinistra dell'Adige, é a circa 25 km a sud di Bolzano.
Il piccolo centro é un tipico borgo mercantile di fondazione altomedievale, istituito nel 1189 dal vescovo Corrado di Trento.
Il nome Egna deriva dall'antica mansio Endidae, una stazione di posta romana sulla Via Claudia Augusta: scavi archeologici hanno portato alla luce un sito ben conservato, che oggi si può visitare.
Attorno al Trecento é divenuto Neuwenmarcht e nel 1327 Neumarkt.
Oltre ai Portici che caratterizzano il borgo, sono notevoli la chiesa parrocchiale tardogotica dedicata a S. Niccolò, la chiesa di S. Maria in Villa ed il settecentesco palazzo Griesfeld.
Presso la frazione di Laghetti si incontrano due strutture interessanti: la prima é il cosiddetto Klösterle, l'ospizio di San Floriano, la seconda é la chiesa di San Floriano.

Poco dopo Salorno la valle dell'Adige si restringe, formando la 'Stretta di Salorno' che negli ultimi due secoli ha costituito una barriera simbolica tra la parte germanofona e italofona del Tirolo storico e viene tradizionalmente considerata il confine linguistico tra l'area di lingua germanica e quella di lingua italiana nella val d'Adige. Oggi la maggioranza dei salornesi é di lingua italiana.
A sud del paese, sul fianco della montagna, poggia su uno sperone appuntito la Haderburg, il castello di Salorno del XIII secolo.
La chiesa parrocchiale é dedicata a Sant'Andrea apostolo.

San Michele all'Adige si trova in provincia di Trento.
La comunità é sorta ai piedi dell'antico monastero degli agostiniani regolari, fondato nel 1145 dai conti di Appiano con l'aiuto del vescovo di Trento Altemanno.
Vicino a San Michele si trova il Castello di Königsberg/Monreale. La chiesa parrocchiale é dedicata a San Michele Arcangelo.

A Nave San Rocco la chiesa parrocchiale é dedicata all'omonimo santo.
Il borgo di Pressano fa parte del comune di Lavis, la chiesa parrocchiale é dedicata a San Felice da Nola, indicazioni stradali indicano che di qui passava la via Claudia-Augusta.

Nel paese di Lavis si trova la chiesa di Sant'Udalrico, citata già dall'anno 1341, ricostruita successivamente in stile gotico, poi in quello rinascimentale, infine nel 1760 nelle forme attuali. La chiesa é a tre navate, con volte decorate da scene dell'Esodo, e da episodi della vita di Sant'Udalrico nel presbiterio, ad opera del pittore veronese Bartolomeo Zeni.
Vi sono inoltre pregevoli stucchi rococò e decorazioni a finto marmo.
Altre opere degne di nota sono i due altari laterali, dedicati alla Madonna e al Crocifisso, opera dello scultore Cristoforo Benedetti, risalenti agli anni 1700-1719 e provenienti dalla precedente chiesa, dalla quale provengono anche le due tele raffiguranti l'Assunzione di Maria e la Resurrezione di Cristo, realizzate verso il 1700 dal pittore Giuseppe Alberti.
L'altare maggiore é opera marmorea tardo settecentesca. Dietro ad esso si trova la Pala del Santo Patrono opera del boemo Johann Pock.
Narra la leggenda che la chiesa sorse sul luogo della morte di Sant'Udalrico, avvenuta nel 973 d.C.
Il santo vescovo di Augusta, al ritorno da un pellegrinaggio a Roma, sentendosi morire chiese di essere trasportato sulla riva destra del torrente Avisio, che all'epoca rappresentava il confine tra il mondo tedesco e quello italiano, per poter spirare nella sua terra.
La chiesa della Madonna di Loreto, risalente al 1700 circa, é posta sulla sponda del torrente Avisio in prossimità del ponte. Costruita su modello della Santa Casa di Loreto e si presenta ad aula unica e volta a botte.
L'altare in pietra é sormontato dalla nicchia contenente la statua della Madonna ed é decorato da un affresco, opera del pittore Angelo Orlandi, raffigurante il Trasporto della Santa Casa.
Infine la chiesetta di San Giovanni Nepomuceno, opera barocca risalente al 1755. Già cappella privata dell'adiacente palazzo De Coredo, ora municipio, l'edificio si presenta affacciato sulla antica Via Imperiale. L'interno a navata unica é arricchito da lesene sostenenti un imponente cornicione e da eleganti stucchi.
Capolavoro assoluto é senza dubbio l'ancona barocca a stucco che incornicia la pala, bellissima opera rococò di Francesco Sebaldo Unterpergher, dipinta nel 1741, raffigurante la Madonna con Bambino attorniata dai santi Giuseppe, Giovanni Battista, Giovanni Nepomuceno e Carlo Borromeo.

La città di Trento é situata nella valle dell'Adige, a circa 150 km dalla sorgente ed a 250 km dalla sua foce.
Secondo alcune teorie si sarebbe sviluppata su un antico castelliere retico, forse utilizzato anche dai Romani dopo la conquista.
E' ragionevole ritenere che la valle dell'Adige, in quanto via di comunicazione nord-sud di primaria importanza, abbia favorito frequenti scambi culturali con le altre popolazioni pre-romane, come i Veneti, gli Etruschi e i Galli.

Attorno alla metà del IV sec. venne istituita la cattedra vescovile, affidata al primo vescovo di cui si conosce solo il nome, Giovino.
Il terzo vescovo di Trento, successore di Giovino e Abbondanzio, fu un patrizio romano di nome Vigilio.
Egli cercò di accelerare l'evangelizzazione del Trentino, di stabilire solidi legami con l'esterno in particolare con Sant'Ambrogio e la Chiesa milanese, di cui Trento era inizialmente suffraganea. La figura di Vigilio rappresentò la prima grande guida della Chiesa tridentina (che nei secoli successivi assumerà su di sè anche i poteri laici) e morí in Val Rendena, divenendo patrono della città e oggetto di venerazione in tutto il territorio della regione.
Nel 1027 l'imperatore Corrado II creò il Principato vescovile di Trento, istituzione che resistette assieme alla Contea del Tirolo (formatasi successivamente) fino al periodo napoleonico.
Per tutto il medioevo comunque la città conservò, grazie alla sua posizione geografica fortificata sulla via Nord-Sud un'importanza notevole sicuramente sproporzionata alla modestia del numero degli abitanti (meno di 10000 per tutto il medioevo).
All'inizio dell'evo moderno poi ebbe ancor maggiore notorietà internazionale per il Concilio che vi si celebrò e le cui risoluzioni rappresentarono per i quattro secoli successivi il baluardo della dottrina cattolica contro le eresie protestanti.
Buonconsiglio Il Principato Vescovile venne soppresso da Napoleone nel 1803. Dopo l'era napoleonica, nel 1815 Trento e tutta la sua attuale provincia vennero inglobate nella Contea del Tirolo.
L'antico governo autonomo del Principato Vescovile, già abolito da Napoleone, non verrà ripristinato, pur mantenendo il vescovo di Trento il titolo di Principe e di 'Sua Altezza' sino al 1953, quando il papa Pio XII abolí tutti i titoli nobiliari degli ecclesiastici.

La città vanta numerose chiese, con un'architettura che va dal periodo romanico all'età moderna. Tra le più importanti si ricordano: La cattedrale di San Vigilio é il Duomo di Trento situato nell'omonima piazza.
E' la principale chiesa cittadina ed é stata edificata nel XIII secolo sull'area in cui era originariamente presente un'antica basilica, costruita fuori dalle mura perché fungeva da chiesa cimiteriale: vi furono infatti sepolti San Vigilio e i resti dei tre martiri Sisinnio, Martirio ed Alessandro. Nella cattedrale sono sepolti la maggior parte dei vescovi di Trento.

La chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita nel XVI sec. da Antonio Medaglia per volontà del cardinale Bernardo Cles in stile rinascimentale ma con reminescenze gotiche. La facciata presenta un importante portale cinquecentesco, mentre all'interno é da notare una cantoria dello stesso secolo e le tele del Cignaroli e del Moroni.
La chiesa ospitò il terzo periodo del Concilio di Trento (aprile 1562 - dicembre 1563). L'esterno é stato completamente ripulito e riportato allo stato originale nel 2007. Gli scavi archeologici hanno evidenziato che l'edificio sacro é stato costruito sopra tre chiese precedenti. La più antica delle tre, la ecclesia paleocristiana (V-VI secolo), fungeva da sede vescovile e da principale luogo di culto cittadino durante i primi secoli di vita del cristianesimo. Tale ecclesia, a sua volta, era stata costruita sopra un'area pubblica romana dove sorgeva, probabilmente, un complesso termale.
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne edificata nel XII secolo nei pressi di piazza dell'Anfiteatro su una preesistente cappella. La facciata neogotica venne rifatta su progetto di Pietro Estense Selvatico tra il 1848 e il 1850. E' ripartita in tre campate ed é sormontata dalla statua di San Pietro. Piazza dell'Anfiteatro (la cui forma ricalca in parte l'ovale di un anfiteatro) prende il nome da un muro con gradoni scoperto presso una cantina nel luogo che si ritiene sia il basamento dell'antico anfiteatro romano. La chiesa di Sant'Apollinare eretta nel XIII secolo ai piedi del Doss Trento sulle rive dell'Adige presso l'antico borgo di Piedicastello.
E' dedicata al vescovo di Ravenna del V secolo e ciò fa presupporre origini molto più antiche. Si presenta come estremamente slanciata verso l'alto, con un tetto spiovente di gusto tipicamente nordico con copertura a scandole.
La chiesa dell'Annunziata eretta tra il 1713 e il 1715, tra via Belenzani e piazza Duomo.
La chiesa di Santa Chiara, nonostante gli interventi medioevali e settecenteschi conserva il suo carattere romanico, ma con alcuni pesanti interventi barocchi.
La chiesa di San Francesco Saverio (1711), su disegno di Andrea Pozzo, tempio barocco al termine di via R. Belenzani.
La chiesa del Suffragio (1720-1726), in stile barocco, in via del Suffragio. Ogni domenica ad ore 18:00 viene celebrata la Santa Messa in rito tridentino.
La Fontana del Nettuno é uno dei più importanti monumenti della città, venne eseguita tra il 1767 e il 1768 su progetto di Francesco Antonio Giongo, edificata nel periodo dell'Illuminismo per 'salute e decoro della città'. Nel cortile del palazzo municipale si trova la statua originale del Nettuno, quella scolpita da Stefano Salterio da Como, poiché nel 1940 vi é stata posta una riproduzione bronzea.
Il castello del Buonconsiglio, per molti secoli residenza dei principi vescovi é uno dei simboli di Trento.
Eretto nel Duecento, ha ospitato per cinque secoli i principi vescovi della città. La struttura più antica é rappresentata dal Castelvecchio (XIII secolo). Accanto venne costruito il Magno Palazzo, decorato dal Romanino e Dosso Dossi, poi messo in comunicazione diretta con l'edificio antico tramite la Giunta Albertiana.
Poi la Torre Aquila, orientata verso Aquileia, conserva un importante affresco del gotico Internazionale, il Ciclo dei Mesi, forse attribuibili al maestro Venceslao di Boemia.
Altre torri del castello sono la Torre d'Augusto (il torrione principale, quello circolare) e la Torre del Falco.

A Trento, dal 1475 al 1965, non vi furono presenti comunità ebraiche, a motivo dell'interdetto del 1475 da parte del principe vescovo Giovanni Hinderbach all'ingresso ed anche al solo transito di ebrei nel territorio del Principato, pena l'uccisione immediata, ciò a seguito della vicenda relativa a Simonino di Trento, ed analoga 'scomunica' fu lanciata dagli ebrei contro Trento, città da allora maledetta per l'ebraismo.
Solo nel 1965, a seguito di studi storici che provarono l'insussistenza delle accuse contro gli ebrei, l'interdetto (che pur ovviamente non aveva più nessun peso effettivo) fu formalmente revocato dall'arcivescovo di Trento Alessandro Maria Gottardi e si svolse successivamente anche una cerimonia di perdono da parte delle Comunità ebraiche e di riconciliazione degli ebrei con la città di Trento.