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via Claudia Augusta


Levico - Valstagna




Il Santuario della Madonna delle Laste sorge sulla collina di Trento, precisamente sulle ultime propaggini del Monte Calisio.
Si denomina 'delle Laste' (termine corrotto di 'lastre'), con riferimento ai lastroni di pietra e alle relative cave che caratterizzano la località.
L'edificio fu costruito in stile barocco nel primo ventennio del Seicento, per custodire un venerato dipinto della Vergine, oggetto di una leggenda popolare.
Si narra, infatti, che il dipinto, collocato in un capitello eretto nel Cinquecento sulla via di Cognola, fosse stato sfregiato, forse per vandalismo, forse per odio verso la Madonna.
I segni dello sfregio rimasero sempre impressi nell'immagine, nonostante si sia più volte cercato di cancellarli, ridipingendo l'immagine stessa: sembra quasi che la Vergine abbia voluto restare sfregiata, quasi a testimoniare l'ingratitudine umana e, insieme, il suo amore materno.
Pochi anni dopo il Santuario, fu costruito il vicino convento dei Carmelitani Scalzi, cui il Santuario venne affidato sin dal 1643.
Con i decreti napoleonici, il convento fu secolarizzato e adibito via via ad istituto di ostetricia, ad abitazione e a caserma: esso fu ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale e inaugurato nel 1962.
Santuario e Convento sono stati restaurati di recente.

A Cognola la chiesa parrocchiale é dedicata ai Santo Vito, Modesto e Crescenzia.

A Civezzano la chiesa é dedicata a Santa Maria Assunta.
Nei pressi del paese si trova un sistema di fortificazioni austro-ungariche denominato Complesso fortificato di Civezzano.

Pergine Valsugana si trova allo sbocco della Valle del Fersina e all'inizio della Valsugana, la cittadina é dominata dallo storico castello e presenta, fra architetture rustiche, artistiche vestigia del tempo antico e notevoli palazzi rinascimentali.
Il territorio di Pergine era abitato già in epoca preistorica dai Reti; con la guerra retica (I secolo a.C.) il territorio del perginese entrò a far parte dei territori di Roma, aggregata al Municipio romano di Feltre.
Venne costruita perciò la via militare Claudia Augusta Altinate, che partiva da Altino ed arrivava fino a Trento. Nel 1786 la giurisdizione ecclesiastica di Pergine passò dalla diocesi di Feltre alla diocesi di Trento.
Tra le numerose chiese si ricordano:
La chiesa convento dei Padri Francescani, costruita nel 1905; la facciata ricorda quella della chiesa di San Babila a Milano. Questa chiesa sostituì quella costruita nel 1606, dedicata a San Francesco d'Assisi.
La chiesa Parrocchiale di Santa Maria (arcipretale), in stile tardogotico, edificata nel 1556 sopra una più antica del 1183, gli studiosi ritengono risalisse al periodo longobardo.
La chiesa di San Carlo, nel 1339 dedicata a San Nicolò, fu ricostruita nel 1615 e dedicata a San Carlo, ai tempi sede dei Confratelli della Buona Morte.
La chiesa di Sant'Antonio, edificata nel 1490 sopra i resti di una più antica che si ritiene risalisse al 1089.
Nel 1797 le ossa del vicino cimitero furono raccolte e depositate in questa antica chiesa che venne murata; da allora é agibile solo la costruzione del 1490. Per molto tempo la chiesa venne chiamata chiesa delle Anime.

Levico Terme é situata nel punto più alto del fondovalle della Valsugana a 520 metri sul livello del mare, a 22 km da Trento e a circa 110 km da Padova.
La città é dominata dalle montagne del gruppo del Lagorai a nord e dalla zona degli Altipiani a sud. Il lago é sufficientemente esteso per garantire una relativa mitigazione del clima, specie nella zona più vicina ad esso.
Nel 1027, con la donazione dell'imperatore Corrado II il Salico al Vescovo Udalrico II, fu istituito il Principato Vescovile di Trento che comprendeva anche i territori di Levico, però solo amministrativamente, poiché Levico rimase parte della diocesi di Feltre fino al 1785.
La chiesa parrocchiale, situata nel centro della città e dedicata al SS. Redentore, é stata costruita tra il 1872 e il 1877 dall'architetto Leopoldo de Claricini, sul sito di una chiesa medioevale, la quale, secondo gli storici, sorgeva sopra un luogo di culto paleocristiano.
La grande statua del Redentore sopra l'ingresso della chiesa é del 1946, l'altare maggiore, di Josef Runggaldier risale al 1882 così come il Crocifisso con statue lignee, e la decorazione é dei primi del secolo.
E' la chiesa più grande della Provincia di Trento se si eccettua la Cattedrale di S. Vigilio nel capoluogo.

Castel Telvana Borgo Valsugana é situato in una strozzatura della valle e si é sviluppato attorno al fiume Brenta.
Il suo centro storico é l'unico in tutto il Trentino ad essersi sviluppato su entrambe le sponde di un fiume.
La romanizzazione del territorio avvenne probabilmente nel I secolo d.C., quando esso venne annesso al Municipium di Feltre della X Regio.
In quest'epoca la valle assunse il nome di 'Vallis Ausuganea', dall'antico nome di Borgo, che era appunto 'Ausugum' (nome che oggi conserva la via più importante del centro storico).
La costruzione della Via Claudia Augusta Altinate, importante arteria viaria che collegava Altino ad Augusta, favorì la creazione di nuovi insediamenti abitativi nella valle e diede notevole impulso economico al paese.
Per tutto il Trecento la Valsugana fu oggetto di una dura contesa tra i conti del Tirolo e diverse città venete, passando ripetute volte da una parte e dall'altra.
La valle farà parte della Repubblica di Venezia per una breve parentesi tra il 1410 e il 1413, prima di passare definitivamente sotto il diretto dominio del Tirolo e di conseguenza del Sacro Romano Impero Germanico.
La chiesa arcipretale é dedicata alla Natività di Maria, interessante edificio settecentesco con il campanile progettato da Tommaso Temanza, poi la vicina chiesa di San Rocco, piccola ma interamente affrescata da Francesco Corradi.
Nella piazza principale si trova la chiesa di Sant'Anna, un tempo parte di un esteso convento ed ora uno dei pochi edifici rimasti dopo l'incendio del 1862.
Altro edificio rimasto é l'attuale Municipio, che presenta ancora un grazioso chiostro.
Il centro storico é caratterizzato da numerosi palazzi antichi, con interessanti portali, affreschi e altre decorazioni.
Nelle vicinanze della chiesa arcipretale e lungo il Brenta si trova l'ex-filanda, notevole edificio industriale ora riconvertito e sede del Polo scolastico superiore.
Sulla sponda opposta del fiume é stato da poco realizzato il Parco della pace 'Alfredo Giorgio Dall'Oglio'.
All'estremo limite occidentale del paese, in posizione un tempo isolata ed ormai inglobata nell'agglomerato urbano é collocato il santuario della Madonna di Onea.
A una quota superiore e in posizione strategica e panoramica si staglia Castel Telvana, in parte diroccato ed in parte adibito a residenza privata, caratterizzato da una torre quadrangolare alta e stretta.

A Grigno la chiesa parrocchiale é dedicata a San Giacomo Maggiore.
Qui il torrente Grigno affluisce nel fiume Brenta.
Di grande valore storico é il cosiddetto 'Trincerone', una grande opera campale in calcestruzzo costruita sbancando e rialzando l'argine sinistro del torrente, nel periodo della prima guerra mondiale, dal Genio militare dell'esercito italiano.
Si tratta di una lunghissima trincea coperta che si sviluppa per circa settecento metri dall'abitato di Grigno sino alla confluenza del torrente omonimo con il fiume Brenta.
Nel territorio del comune di Grigno sono presenti due aree protette di elevato valore naturalistico: il Biotopo Fontanazzo e il Biotopo Sorgente Resenzuola, incluse nella Rete Natura 2000.

Cala del sasso Il paese di Primolano si trova nel comune di Cismon del Grappa in provincia di Vicenza ed é l'ultima frazione veneta del Canale di Brenta e confina con la provincia di Trento, cioé l'inizio della Valsugana.
La vecchia strada stradale di collegamento tra Primolano e Arsié (in provincia di Belluno) attraversa la fortificazione della cosiddetta 'Scala', che segnava il confine della Repubblica Veneta.
L'omonima parrocchia nel 1818 fu staccata dalla diocesi di Feltre e aggregata alla diocesi di Padova, cui appartiene tuttora.
Il santo patrono é San Bartolomeo.

A Primolano si trova una stazione ferroviaria che dal 1910 (anno dell'inaugurazione) al 1915 funzionò come stazione internazionale, ruolo che ne ha determinato la sua notevole dimensione.

Valstagna é posizionata nella valle del Canale di Brenta, si estende sull'argine destro del fiume e in passato é stato porto fluviale dei Sette Comuni vicentini e piazza di mercato e di approvvigionamento alimentare dell'Altopiano.
Le sue origini storiche, civili e religiose sono legate alle vicende del monastero di Campese e alla Repubblica di Venezia, che ne favorì la crescita economica e sociale con esenzioni tributarie e privilegi fiscali.
Il paese era considerato come figlio fedelissimo di San Marco nella difesa dei confini.
Fra i numerosi privilegi della Serenissima, Valstagna ne vantò uno molto importante: quello di poter coltivare, prima contrada in valle, il tabacco nei suoi terrazzamenti.
La chiesa parrocchiale é dedicata a Sant'Antonio abate.
Esiste uno speciale sentiero di collegamento tra Valstagna e la frazione Sasso di Asiago.
E' stato voluto e realizzato da Gian Galeazzo Visconti nel XIV secolo come alternativa ad una mulattiera della Val Frenzela.
La Calà, ovvero la 'discesa', é costituita da 4.444 gradini di pietra e da una canaletta concava selciata di pietra per rendere possibile la discesa dei tronchi.