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via Claudia Augusta : da Novacella a Padova ( via Valsugana )


presentazione

Il percorso, che come Associazione di pellegrinaggio abbiamo tracciato nell'anno 2015, inizia da uno dei luoghi religiosi più significative dell'Alto Adige: l'abbazia di Novacella, qualche chilometro più a nord di Bressanone.

Proseguendo dunque nella nostra attività volta a tracciare dei percorsi che, partendo dal Nordest, si congiungano alle più importanti vie di pellegrinaggio, quest'anno abbiamo fatto un'ulteriore passo percorrendo il tratto che va dall'abbazia di Novacella fino a Padova.
Si tratta di un itinerario che, in buona parte, ricalca l'antica strada romana denominata Via Claudia-Augusta, che in epoca imperiale era la principale via di collegamento fra la pianura veneta e il mondo germanico.

Partendo da Altino, ai bordi della laguna, la strada passava per Treviso, Feltre, poi la Valsugana, Trento, Caldaro, lasciava sulla destra Bolzano e si dirigeva verso il passo Resia passando per la val Venosta.
Valicate le Alpi raggiungeva Augusta Vindelicorum, l'odierna Augsburg in Baviera, per arrivare infine all'attuale Donauwörth in riva al Danubio: il limes dell'impero.
Un altro ramo di questa via partiva da Ostiglia e, passando per Verona, vi si congiungeva a Trento. (vedi la mappa)

Data la grande importanza storica abbiamo pensato di chiamarla con lo stesso nome, anche se in realtà comprende ampi tratti ad essa estranei, come per l'appunto la valle dell'Isarco, da Novacella a Bolzano, la parte inferiore della Valsugana e poi il tratto da Bassano del Grappa a Padova che, con la basilica di Sant'Antonio, rappresenta il punto di arrivo ideale e il congiungimento con altre vie di pellegrinaggio dirette verso Roma, Venezia e Santiago.

Il percorso si é sviluppato in dieci tappe per un totale di circa 270 chilometri.
Nella tratta Bressanone-Trento abbiano fatto sosta a Chiusa, Bolzano e Salorno, percorrendo quasi sempre la ciclovia del sole che costeggia prima l'Isarco e poi l'Adige. Si tratta di un itinerario abbastanza tranquillo, privo di difficoltà, se non quella rappresentata da ciclisti sportivi che a volte la scambiano per un velodromo.

Da Trento si é saliti al passo Fersina passando per il Santuario della Madonna delle Laste, quindi Pergine per poi arrivare al lago di Levico, dove abbiamo fatto sosta nel campeggio. In questo tratto non ci sono piste ciclopedonali ben definite ma piuttosto strade con poco traffico che vengono indicate come adatte a chi va a piedi o in bicicletta.

Da Levico inizia la bella ciclovia del Brenta, in un ambiente naturalistico ben mantenuto e abbastanza lontana dalla strada statale e dalla ferrovia, che in ogni caso hanno un traffico infinitamente inferiore alla ferrovia e autostrada del Brennero.
Si passa per il bel centro di Borgo Valsugana e per altri centri minori, fino ad arrivare a Grigno. Poco dopo si entra in Veneto e si raggiunge la cittadina di Valstagna. Percorrendo sempre la sponda destra del fiume si raggiunge prima Campolongo sul Brenta e poi Bassano del Grappa, con il suo splendido centro storico.

Il percorso in pianura attraversa zone alquanto urbanizzate, si passa per Rosà, Galliera Veneta, San Martino di Lupari e infine Camposampiero, da dove inizia l'itinerario de l'Ultimo Cammino di Sant'Antonio, che segue la riva del Muson fino ad arrivare al Santuario Antoniano dell'Arcella, infine entrare in Padova per terminare alla basilica di Sant'Antonio.

Da Padova, volendo proseguire per altre mete, ci si può immettere in altre vie di pellegrinaggio già precedentemente percorse e rintracciabili nel sito internet dell'Associazione 'Amici di Santiago' e altri.

Come ad esempio raggiungere: Venezia, percorrendo a ritroso quanto già descritto nella Via Romea-Leona;
Altopascio, seguendo le indicazioni della già citata Via Romea-Leona;
Montepaolo, per il Cammino Lungo di Sant'Antonio;

Nelle tavole, dove sono disegnate le varie tappe, vengono riportati solo i tratti che presentano delle particolari difficoltà, oppure che non fanno parte delle varie piste ciclopedonali che sono normalmente ben indicate con la segnaletica.

Ogni tappa é stata pensata per un giorno di cammino, poi ognuno potrà fare quello che più si sente in grado, a seconda delle proprie capacità fisiche, dei propri programmi e interessi culturali.

Buona lettura e buon cammino!

Sergio Baldan