Associazione Triveneta Amici di Santiago Associazione Triveneta Amici di Santiago
home page via Romea Leona arte storia e fede l'ordine del tau
il simbolo del tau
Ezechiele 9,4

la via Romea Leona - da Venezia a Altopascio


l'Ordine di San Giacomo di Altopascio

Tratto dal: Dizionario degli Istituti di Perfezione.

Ordine religioso ospedaliero e cavalleresco, detto anche Magione di Altopascio, le cui origini sono collegate alla fondazione di un ospedale ad Altopascio, si pensa per opera della contessa Matilde di Canossa, tra il 1070 e il 1080.

I fondatori, forse dodici lucchesi, scelsero come patrono principale dell'Ordine San Giacomo Apostolo, perché grande pellegrino e patrono di pellegrini. Il primo documento che attesti l'esistenza dell'Ordine é un atto notarile del 1084, in cui un certo Guglielmo offre, per rimedio della sua anima, a Dio e all'ospedale di Altopascio un pezzo di terreno. L'ospedale era stato fondato sulla via Romea o Francigena, per venire incontro ai pellegrini che andavano a Roma o in Terra Santa.
La prima denominazione dell'Ordine che si incontra é appunto quella di 'Ordinis santi Jacobi Altipassus'. La denominazione toscana preferita fu: San Jacobo Maggiore.

Non conosciamo la regola seguita dai frati nei primi periodi della storia dell'Ordine. In una bolla di Alessandro III del 1169 (pubblicata dal Bertini in Memorie e documenti per l'istoria di Lucca, t. IV, parte II, doc. XIX), indirizzata a Montanino, maestro dell'ospedale di Altopascio, si legge che essi professavano regularem vitam in perpetuum.
Tutto lascia supporre che la regola fosse elaborata sul modello di una delle regole allora approvate dalla Chiesa. Poiché l'Ordine era dedito alla cura dei pellegrini, poveri e malati, é molto probabile che esso avesse adottato come base la Regola di Sant'Agostino, insieme con consuetudini in uso presso l'ospedale di San Giovanni di Gerusalemme. Ciò risulta confermato da una richiesta fatta da Gallico, uno dei più grandi maestri dell'ospedale di Altopascio, a papa Gregorio IX.
Gallico ottenne una regola simile a quella dell'ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, regola che fu approvata dal Papa nel 1239 e che ci é giunta nell'originale testo latino e nella versione volgare.

Il testo latino é mutilo al c. LXII. La versione volgare, che non dovrebbe essere di molto posteriore all'originale latino in base a un esame della lingua usata, consta di 96 capitoli.
I primi 39 sono dedicati alla vita dei frati: professione, norme di vita quotidiana, feste da celebrare nel corso dell'anno, vigilie e diete da osservare, ecc. I c. XL e XLVIII trattano dell'organizzazione medico-sanitaria. Il c. XLIX é uno dei più significativi, perché contiene la parte in cui si accenna alla prassi seguita nell'accogliere nell'Ordine coloro che intendevano dedicare la propria vita all'assistenza dei 'sancti poveri'.
Il c. L contiene la promessa rivolta dai nuovi frati a Dio, a Maria SS e a San Giacomo, mentre il c. LI illustra la procedura seguita dopo il giuramento e la formula pronunciata dal maestro, allorché il nuovo frate aveva accettato dalla 'casa dello spitale solamente pane et acqua et vestimento humil':

'Per questo segno del Thau, lo qual ti diamo,
salvi te Dio et guardi qui et in futuro,
et ti perduca ad vita eterna, amen'.

(Il Tau, una specie di T ricamata sulle vesti dei frati, era il simbolo e lo stemma dell'Ordine; il suo significato però non é ancora stato chiarito).
Il c. LII contiene le norme relative all'accettazione nell'Ordine dei confrati, che costituivano una specie di Terz'ordine di cui facevano parte i secolari i quali, promettendo di fare il bene dell'ospedale, acquistavano il diritto di essere sepolti nel cimitero dell'ospedale e di partecipare ai beni spirituali dell'Ordine. Altri capitoli trattano delle pene da infliggersi ai frati in casi di inosservanza della regola, della elezione del maestro generale, ecc.
Diversi furono i nomi con i quali si designò la figura del superiore generale dell'Ordine: 'maestro e rettore', 'provvisore e custode', 'rettore', 'gran maestro generale', ecc. Il più aderente alla realtà, perché confermato dalla regola, é il titolo di 'maestro maggiore'.
Per circa tre secoli, il capitolo generale della Magione di San Jacopo di Altopascio si occupò della elezione del maestro maggiore. L'elezione avveniva secondo una procedura un po' complicata, ma atta a prevenire interferenze interne ed esterne, le cui modalità erano precisate nel c. LXXVIII della regola.

In seguito, la Santa Sede si arrogò il diritto di tale elezione, e la prima nomina pontificia di un nuovo maestro fu opera di Urbano VI nel 1387.
L'Ordine, dapprima ospedaliero, poi anche militare, quando l'idea della crociata conquistò i cristiani, accoglieva nelle sue file religiosi laici e cavalieri. I suoi compiti non si limitavano a offrire ospitalit` e assistenza ai viandanti e pellegrini. Fra l'altro, infatti, i frati provvedevano a mantenere efficienti le vie della zona, riparavano sui fiumi i ponti danneggiati dalla furia delle acque o dall'usura del tempo, o li costruivano ex novo, come nel caso del ponte di Cappiano sulla Gusciana, del ponte sull'Elsa a Castel Fiorentino, del ponte sull'Arno a Fucecchio, ecc., e, ove necessario, mantenevano sicure con l'uso delle armi quelle località infestate dai briganti.

Grazie alla rigida disciplina interna e alla validità delle sue opere, l'Ordine, nel breve volgere di un secolo (XII), si diffuse in tutta Italia.
Le filiali erano chiamate 'obedientie', come appare dal c. X della regola, che disciplina anche i loro rapporti con al casa-madre di Altopascio. L'Ordine si diffuse poi, alla fine del sec. XII e durante il XIII, in Spagna, Portogallo, Germania, Inghilterra, Francia.
Le fondazioni sorgevano in genere sulle strade che portavano a Compostella (Spagna), per offrire ospitalità e assistenza ai pellegrini diretti al celebre santuario; o sulle strade che conducevano a Roma o in Terra Santa.

La fondazione di una casa a Parigi risale agli anni 1180-90; il primo atto che la riguarda, in effetti, porta la data dell'aprile 1261 e in esso si dice che i frati di Altopascio si trovavano a Parigi già da 75 anni. Essi si erano stabiliti nelle vicinanze del priorato benedettino di Notre-Dame-des-Champs.
Gli archivi della commanderia di Parigi conservano parecchie bolle di conferma dell'Ordine: di Nicolò IV nel 1290 e 1291, Bonifacio VIII nel 1296, di Giovanni XXII nel 1319, e lettere di protezione da parte di Carlo il Bello (1322).
Nel 1343, i frati di Parigi sollecitarono bolle di indulgenza dal papa Clemente VI per finanziare la costruzione di un nuovo ospedale e di una cappella; questa fu consacrata il 24.8.1350.
Fu un ospedaliere di Altopascio, Giovanni di Vignay, che tradusse in francese la Legenda Aurea di Giacomo da Varagine e il Miroir historial di Vincenzo di Beauvais.
Agostino Massa, un frate di Parigi, fu scelto come maestro generale dell'Ordine nel 1405.

L'Ordine fu soppresso nel 1459 da Pio II, il quale unì i suoi beni a quelli dell'Ordine di Nostra Signora di Betlemme (i Betlemiti).
La bolla di soppressione non ebbe però, piena esecuzione, e l'Ordine continuò a sussistere in Italia e in Francia. Esso fu soppresso definitivamente in Italia da Sisto V nel 1587, e i suoi beni assegnati in parte all'Ordine militare di Santo Stefano, costituito nel 1562 in Pisa da Cosimo I de' Medici.

A Parigi Antonio Canu ricostruì l'ospedale e una parte della chiesa che il vescovo di Parigi, Stefano Poncher, consacrò nel 1519. Un decreto del Consiglio di Stato nel 1554 riservò l'ospedale parigino di San Jacobo di Altopascio ai soldati feriti al servizio del re.

Nel 1566 la cappella della commanderia divenne una succursale delle chiese parrocchiali vicine, a servizio degli abitanti del rione; a servizio dell'ospedale non erano rimasti che 5 sacerdoti dell'Ordine. In seguito a uno spostamento di parecchie comunità religiose, i monaci benedettini di Saint-Magloire furono autorizzati, con lettere patenti del 17.9.1572, a occupare gli edifici dell'ospedale; il trasloco ebbe luogo nel 1573; esso fu ratificato dal Papa nel 1580 e dal parlamento nel 1586.

L'Ordine di Altopascio disparve ufficialmente in Francia quando Luigi XIV unì i suoi beni a quelli dell'Ordine di San Lazzaro.