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duomo di pistoia

la via Romea Leona - da Venezia a Altopascio


Sammome' - Altopascio

CASTELLO DI SAMBUCA

Il tratto che si percorre della 'Via Francesca della Sambuca' é un ramo dell'antica Via Francigena.
Si passa per mulattiere con antichi acciottolati. Superato il paese di Pavana, con la chiesa parrocchiale dedicata a San Frediano, attraverso boschi di castagni si giunge al borgo medioevale di Castello di Sambuca, in cui restano i ruderi dell'antica fortificazione medioevale, noto per l'antica storia d'amore fra il poeta stilnovista Cino da Pistoia e Selvaggia Vergiolesi.

Castello di Sambuca, situato a 750 m/slm, su un alto costone roccioso sul versante sinistro del Limentra, nel cuore dell'Appennino tosco-emiliano, fu eretto a partire dalla metà del secolo XI a difesa del territorio vescovile e dell'antichissimo valico fra Pistoia e Bologna.
Per la sua posizione strategica esercitò un'importante funzione politica e militare: la grande torre pentagonale, con i suoi 25 metri di altezza, dominava tutta la valle.
Sul lato settentrionale del borgo si trova La Locanda (ex canonica), la chiesa e più in alto la rocca.
Qualcosa rimane delle antiche mura merlate che racchiudevano il Castello: la cantonata nord orientale dell'ex canonica mostra parte dello stipite e dell'alloggiamento superiore del cardine della porta bolognese, che attualmente mette in comunicazione la sala dell'Ecomuseo ed il Bivacco.

Le case sono disposte su due file parallele e affacciate a mezzogiorno sopra gli orti ormai praticamente incolti. Il paese conserva l'originaria struttura medievale e le case, al sole del mattino, dominano dall'alto la verde valle della Limentra.
Sono per lo più a quattro piani; lo sviluppo in verticale degli edifici fu la risposta architettonica alla ristrettezza dello spazio all'interno della cinta muraria ed alla sensibile pendenza del suolo.
La chiesa é dedicata a San Jacopo, trae origine da un rimaneggiamento settecentesco dell'originaria chiesetta castellana.
Le sue strutture esterne sono state oggetto recentemente di opportune opere di ristrutturazione e conservazione, molte delle quali realizzate dagli stessi abitanti; all'interno alcune tele, fra cui 'Il compianto sul Cristo morto' di Pietro Marchesini (1692-1757), una copia della parte superiore di una pala di Guido Reni.

Il possente Castello della Sambuca é situato su uno sperone roccioso, sul versante sinistro della valle della Limentra Occidentale, in una posizione ritenuta in passato imprendibile.
Scendendo la montagna a ovest verso Pistoia, lungo l'unica strada asfaltata - antica mulattiera - si incontra il grande Convento di Santa Maria del Giglio, eretto nel 1722. Divenne inizialmente un conservatorio con funzione educativa 'per le fanciulle di buona famiglia in età prematrimoniale'. All' inizio del novecento fu trasformato in orfanotrofio con annessa scuola elementare esterna, oggi tenuto dalle Suore Francescane dell'Immacolata' che lo utilizzano come casa per ritiri, esercizi spirituali e convegni a carattere religioso.

SAMMOME'

Proseguendo sul crinale della montagna si scende infine a Sammome', che sorge nell'alta valle dell'Ombrone, già citato in un documento del sec. XI, formella in chiesa a sammome' ove é documentata l'esistenza del piccolo castello di S. Mama o Sanco Mamme, in onore del santo martire venerato nell'antico oriente cristiano, e di una cappella dedicata alla Beata Vergine, nei pressi dell'attuale nucleo di Savaiana.

Tra il secolo XIV e XV si registrò un aumento demografico e venne costruita una nuova chiesa dedicata a San Matteo, dotata di una robusta torre campanaria. La chiesa a pianta rettangolare venne modificata nel corso del '700 con la realizzazione di un porticato e della Cappella della Compagnia della Visitazione.
Il paese ha conosciuto uno sviluppo turistico con l'apertura della ferrovia 'Porrettana' nel 1864, e la successiva apertura della strada che sale da Pistoia.
Alla fine dell'800 divenne un importante luogo di villeggiatura estiva.
L'associazionismo é sempre stato presente nella vita del paese e dei suoi abitanti, a partire dal 1865, con la 'Società del teatro Corilla', che via via si é trasformata nell'attuale Pro Loco.

PITECCIO

Il paese di Piteccio é immerso in paesaggio di boschi e colline, situato nella stretta vallata formata dal torrente Ombrone. Il paese é sovrastato da uno dei tre viadotti più alti della ferrovia 'Porrettana' (48 m). La chiesa parrocchiale é dedicata a Santa Maria Assunta.

PISTOIA

Il centro abitato di Pistoia é ancora delimitato dalle mura erette dai suoi cittadini nel '300, fortificate poi dai Medici.
La città ha un'origine romana ed era chiamata Pistoria. Il momento di massima importanza lo raggiunse fra l'XI e il XIII secolo, quando era un libero comune.
Agli inizi del '300 venne sconfitta dalle forze riunite di Firenze e Lucca, entrando in seguito a far parte dei domini medicei.
pistoia Nel 1144 due pellegrini portarono in città una reliquia di San Giacomo, facendo di Pistoia una tappa obbligata sul percorso della Via Francigena, e il santo venne proclamato patrono della città.
Proprio la conchiglia del pellegrino, tipico attributo jacopeo, é rappresentata nello stemma cittadino. Ancor oggi, in occasione della festa del 25 luglio, ha luogo una festa in costume in onore del santo: la 'Vestizione di S. Jacopo'.

Piazza del Duomo é il centro storico e artistico della città, delimitata da edifici medioevali che formano un suggestivo ambiente architettonico.
La cattedrale di San Zeno é un edificio romanico di tipo pisano, con le caratteristiche strisce marmoree chiare e scure, eretto nel corso dei sec. XII e XIII. Ha una facciata a tre ordini di logge, preceduta da un portico. Nella lunetta del portale si vede un bassorilievo di ceramica invetriata di Luca della Robbia, dove é rappresentata la Madonna con Bambino e angeli. A fianco sorge un imponente campanile di tipo pisano, con cuspide cinquecentesca.
Il maestoso interno é a tre navate, con tribuna rialzata. Nella cappella di San Jacopo si trova un prezioso dossale, una monumentale opera di orafi senesi, pistoiesi e fiorentini, con storie del Vecchio e del Nuovo Testamento e di San Giacomo.
In fondo alla navata, su nicchia gotica, c'é un prezioso trittico di scuola senese del '400. Una scala scende nella nicchia romanica. Dalla tribuna si accede alla Sacrestia, citata da Dante, nell'Inferno, per i suoi 'belli arredi'.
Vi sono poi altre opere attribuite a Mattia Preti, Lorenzo di Credi, Antonio Rossellino, ecc.

Di fronte al Duomo sorge il Battistero, di forma ottagonale e con snella architettura gotica, costruito su disegno di Andrea Pisano, rivestito di marmo bianco e verde e coronato da una galleria cieca. Nell'interno, la fonte battesimale per immersione del sec. XIV.

Il Palazzo dei Vescovi é un importante edificio di architettura civile del medioevo pistoiese, é edificio trecentesco a bifore e loggia. Sull'altro lato si trova il Palazzo del Podestà, sempre del '300, ornato di stemmi e di due ordini di bifore. A fianco dell'ingresso c'é il 'sedile dei giudici', in pietra, con tavolo di giustizia e banco degli accusati.

ceramiche della robbia pistoia Sul fianco sinistro del Duomo si trova il Palazzo del Comune, iniziato alla fine del '200, severa e maestosa costruzione in pietra serena, con portico terreno a grandi arcate e due ordini di bifore e trifore. Sopra il portone centrale troneggia lo stemma dei Medici, sormontato dalle chiavi pontificie in onore di Leone X.
Sempre a lato del palazzo comunale, rimane testimonianza delle case-torri medioevali nella cosiddetta Torre di Catilina, che accusato di tradimento da Cicerone, venne sconfitto presso Pistoia.

Sull'altro lato della piazza sorge il Palazzo Pretorio, antica sede del tribunale. Il cortile affrescato conserva un sedile a tre ordini di gradini ed un banco dove si amministrava la giustizia.
Nella chiesa di Sant'Andrea é conservato uno dei capolavori della scultura italiana del XII-XIII secolo: il pulpito di Giovanni Pisano, che vi scolpì Ssene della vita di Cristo e il Giudizio Universale.
Di aspetto rinascimentale é invece la basilica della Madonna dell'Umiltà; é a pianta ottagonale sormontata da una grande cupola, forse su disegni di Giuliano da Sangallo.
Un raro esempio di architettura medioevale in pietra forte é invece la chiesa di Sant'Antonio del Tau, così chiamata poiché i frati appartenevano all'Ordine Ospitaliero dei Cavalieri del Tau di Altopascio.
Conserva all'interno una ricca e ininterrotta decorazione a fresco, opera di diversi artisti dei sec. XIV e XV.

Nell'attiguo ex convento trecentesco, ha trovato sede il Museo di Marino Marini, che accoglie cospicue testimonianze dell'artista pistoiese.
Il trecentesco ospedale del Ceppo presenta una loggia esterna costruita nel 1514. Sopra il portico, dal 1511 al 1528, i Della Robbia e i Buglioli la ornarono con sette medaglioni e con il fregio in terracotta smaltata che raffigura le sette opere di misericordia. Una formella rappresenta l'Accoglienza dei Pellegrini.
Nelle vicinanze si trova la grande chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, che, tra le tante opere d'arte, conserva un prezioso trittico di Taddeo Gaddi.

SERRVALLE PISTOIESE

La strada che collega Pistoia a Lucca si trova sul tracciato dell'antica Via Cassia, sistemata nel II sec. a.C.
All'ingresso di Serravalle Pistoiese spicca una torre esagonale costruita nel 1318, con accanto i resti della cinta muraria.
Più in alto si trova la duecentesca chiesa romanica di San Michele, fiancheggiata da un loggiato seicentesco, all'interno conserva importanti dipinti del XIV secolo. In cima al colle la parrocchiale di Santo Stefano, fondata nel XIII secolo ma modificata nel '600.

PONTE BUGGIANESE

A Ponte Buggianese si trova la seicentesca chiesa della Madonna del Buon Consiglio, trasformata nella metà dell'800, che conserva al suo interno un vasto ciclo di affreschi di Pietro Annigoni (1967-79).

ALTOPASCIO

Altopascio é un caratteristico borgo cinto da mura, che nel Medioevo ospitò l'Ordine Ospitaliero dei Cavalieri del Tau e il relativo ospizio per accogliere i pellegrini. Situato al confine fra le provincie di Lucca, Pisa, Pistoia e Firenze, é oggi uno dei più importanti comuni della provincia.
Il corso principale é via Cavour, ricco di negozi, con la piazza del municipio.

torre della 'smarrita' La chiesa ottocentesca, dedicata a San Giacomo, incorpora una parte dell'antica fabbrica romanica, di cui é conservata la bella facciata di tipo lucchese, della fine del XII secolo. La parte bassa é in pietra liscia, mentre la parte alta, di marmi bianco e verde, é guarnita da ornamenti marmorei; il portale, di marmo liscio, é sormontato da una lunetta con due figure di leoni.

La costruzione della nuova chiesa creò gravi danni alla vecchia struttura medioevale, che divenne il transetto di quella nuova, rimanendo però di fatto svuotata.
A fianco sorge la merlata e possente torre campanaria; la cui campana viene chiamata 'La Smarrita', poiché suonava per orientare i passi dei pellegrini che correvano il rischio di perdersi nei boschi e nelle paludi circostanti.
La campana diffonde ancora i suoi rintocchi, tutti gli anni il 25 luglio, durante la processione che celebra il Santo patrono, quasi a manifestare un ideale collegamento fra l'oggi e la storia dei Cavalieri del Tau.

La piazza Ospitalieri nacque da un allargamento cinquecentesco del chiostro, al centro vi si trova un bel pozzo in pietra a forma ottagonale.
Sul lato est é ben visibile il loggiato di un'antica fattoria, sormontato da una loggetta con pilastri in pietra serena, tramite la quale erano messi in comunicazione gli appartamenti del primo piano: l'alloggio del Maestro, la foresteria e gli altri alloggi di servizio.
La piazza Garibaldi era il cortile più grande di un'antica fattoria, sul lato nord erano situati la cantina grande e l'ospizio detto dei religiosi e dei pellegrini di riguardo.