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Affreschi Basilica paleocristiana di Concordia

la via Grado - Aquileiese da Trieste a Venezia


Precenicco - Concordia Sagittaria - San Giorgio di Livenza - Jesolo - Venezia

Il territorio di Precenicco era abitato già in epoca romana, anticamente chiamato Titiano forse dal nome di un antico colono.
Dopo la caduta dell'Impero Romano la zona decadde diventando paludosa e malarica, e come tale rimase fino agli inizi del Novecento, quando si avviarono vasti lavori di bonifica.
In epoca medioevale nel territorio vi era una 'commenda' dei Cavalieri Teutonici, che qui avevano un loro ospizio costruito per ospitare i pellegrini che si recavano in Terrasanta. Infatti gran parte di essi qui convergevano per imbarcarsi nel porto di Latisana. Questo fatto é di estremo interesse in quanto l'ospizio di Precenicco era l'unico della zona appartenente a questo Ordine.

I pellegrini italiani venivano invece ospitati dai Cavalieri di Malta che avevano un ricovero analogo nel vicino borgo di Ronchis.
Dopo le guerre e scontri fra il Patriarca, il conte di Gorizia e altri feudatari friulani, nel 1420 Precenicco, e tutto il Friuli, passarono alle dipendenze delle Serenissima.
Il piccolo borgo sorgeva nei pressi del fiume Stella, che anche allora doveva rappresentare l'unica via sicura per le merci e gli uomini. Inoltre permetteva il collegamento con l'importante Laguna di Marano.

L'attuale chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino, é stata eretta nel XVII secolo; conserva un elegante altare del '600 in marmi policromi.
Nel territorio comunale c'é la Chiesa della Beata Vergine di Titiano, risalente al XIII secolo. Tracce di affreschi rappresentano un cavaliere teutonico, testimoniando così la sua appartenenza a quest'Ordine cavalleresco.

La chiesa di Latisana, dedicata a San Giovanni Battista, é stata eretta verso il XII secolo, poi rimaneggiata nel '500 e infine verso la metà del '700, come risulta ben evidente dall'armoniosa facciata.

L'interno é ad unica navata e si articola in tre cappelle per lato. Sugli altari vi sono interessanti opere d'arte, ma la più significativa é senza dubbio la pala del Battesimo di Cristo, dipinta nel 1567da Paolo Veronese, uno dei grandi maestri della pittura veneta rinascimentale. Notevole é l'organo settecentesco di Pietro Nacchini.

L'antica Julia Concordia sorgeva lungo l'importante via Annia, che collegava Altino ad Aquileia, nel punto di congiunzione con l'altra importante arteria: la via Postumia, proveniente da Oderzo. Era una delle principali città veneto-romane della X Regione dell'Impero.
L'appellativo 'Sagittaria' gli venne aggiunto nel 1868, a ricordo di una fabbrica di armi esistente al tempo di Augusto e specializzata nella produzione di frecce ('sagittae').
Prima ancora dell'editto di Costantino (313 d.C.) vi si formò una comunità cristiana.
Durante le persecuzioni di Diocleziano (304 d.C.) vi furono qui ben settantadue martiri, fra cui i Santi Romolo, Secondiano e Donato. Forse già nel III secolo era sede vescovile, anche se il primo vescovo documentato é dell'anno 579.
A questi primi tempi viene fatta risalire la primitiva basilica paleocristiana, in gran parte sepolta sotto l'attuale. Scavi recenti hanno fatto riemergere un muro perimetrale e parti del mosaico pavimentale.

Fonte battesimale L'odierna cattedrale (terza in ordine di tempo) é dedicata a Santo Stefano protomartire. Sopra il portale d'ingresso vi é collocata una statua che lo raffigura, con l'iscrizione: Stefanus vidit caelus apertos, attribuita alla bottega dello scultore veneziano Antonio Rizzo.
La cattedrale sorse verso la metà del X secolo, terminate le devastanti invasioni ungariche.
Circa un secolo dopo venne eretta la torre campanaria, alta 28 metri.
Già a partire dal XIII secolo iniziarono dei lavori di ristrutturazione, poi proseguiti nei secoli fino ad arrivare alla seconda metà del XIX secolo con la trasformazione in forme neogotiche del presbiterio.

Agli inizi del '900 la navata centrale venne allungata di una campata, ricostruendo poi fedelmente la facciata rinascimentale.
All'interno vi sono importanti opere d'arte e reperti delle chiese precedenti, alle pareti dipinti di scuola veneta:

- La distribuzione dell'acqua miracolosa, del Padovanino;
- L'Annunciazione, di Gregorio Lazzarini;
- Il Martirio di Santo Stefano, di Sante Peranda.

Tra la basilica e il campanile si trova il Battistero, edificato verso le fine del sec. XI.
L'interno é pressochè totalmente affrescato con figure e simboli religiosi.

Sant'Alò é la corruzione veneta di Sant'Eligio, un santo vissuto nella Francia del VII secolo.
Grazie alla sua attività di orefice alla corte dei re Merovingi, venne proclamato patrono sia degli orefici che dei fabbri.
A Venezia, a fianco della chiesa di San Moisè si trovava un tempo la Scuola dei Fabbri a lui dedicata. Mentre all'interno vi sono delle lastre tombali riservati ai confratelli.

La località La Salute di Livenza prende il nome dal fatto che, nel 1766, venne eretta tra i campi un chiesetta dedicata alla Madonna della Salute.
Pian piano si venne a creare un piccolo borgo con questo nome.

verso Jesolo La storia di Jesolo é legata all'antica Equilio, uno dei più importanti centri abitati della Laguna Veneta per tutto l'Alto Medioevo.

A partire dal IX secolo, una serie di sconvolgimenti ambientali e politici portò questo fiorente centro, sede anche di una diocesi, a decadere rapidamente.

Alla fine del XV secolo la località era ridotta a pochi casolari semi disabitati. La lenta ripresa avvenne grazie al patrizio veneziano Soranzo, proprietario di molte terre nella zona, che fece costruire a proprie spese una chiesa poi dedicata a San Giovanni Battista ed eretta a parrocchia, la più antica del Basso Piave.

Nel 1499 venne costruito un canale che collegava il vecchio alveo del Piave (ora Sile) a quello attuale. Questo cavale (cava), che passava per il nuovo paese, fu realizzato dall'ingegnere Alvise Zuccarini che diede il nome al nuovo paese: Cavazuccherina.

Nel primo dopoguerra ripresero i lavori di bonifica, che furono predisposti dai 'Consorzi di Bonifica del Basso Piave'.
La 'Grande Bonifica' fu realizzata tra il 1920 ed il 1930: furono introdotte le coltivazioni di frumento, granoturco e barbabietola da zucchero, alle quali si aggiunsero le piantagioni di alberi da frutto ed i vigneti.
Il 28 agosto 1930 il comune fu rinominato con l'antico nome di Jesolo e dal 1936 le località di 'Marina Bassa' e di 'Spiaggia' furono denominate 'Lido di Jesolo'.

Per Venezia vedi qui.