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la mappa del cammino

Siviglia - Coimbra - Porto - Santiago - Lourdes - monte Monginevro - Roma

L'amico Andreino Zonta ha completato i tratti del suo cammino lungo 3800 Km e questi sono gli appunti mandati
Siviglia - Santiago

Fin dall'inizio questo pellegrinaggio é cominciato in salita perché in 35 giorni di viaggio mi sono dovuto curare con antibiotico due mal di gola potenti con relativo raffreddore. Poi 2 calli ai mignoli dei piedi che mi hanno fatto camminare male per quasi 800 km.
All'inizio della Via della Plata tutto bene però da Zafra, dove giravo per andare in Portogallo, non si riusciva più a trovare accoglienza per la notte perché fuori dai giri del turismo fino a Montemoro-o-Novo.
il giornale portoghese Qui abbiamo ricominciato il nostro cammino verso Fatima ed il cammino portoghese. Si veniva ospitati presso i 'Bombeiros Voluntarios' (Pompieri) oppure nelle case di Misericordia per anziani ed anche presso la 'Cruz Vermella Portuguesa' (Croce Rossa Portoghese).
Si era nella ricorrenza di Fatima (13 maggio) ed una marea di pellegrini portoghesi era in viaggio verso Fatima giorno e notte.
In un posto che si chiamava 'Altar do mundo' c'era una statua della Madonna di Fatima su di un piedistallo chiuso da una cancellata dove i pellegrini attaccavano le loro maglie per voto. Noi si arrivava in senso contrario alla gente e la giornalista di un giornale di Porto con il suo fotografo appena ci ha visti é venuta subito ad intervistarci perché ha notato due grossi zaini anche se coperti dal poncho perché pioveva.
In inglese hanno voluto sapere la nostra meta e appena saputo le mie intenzioni di camminare attraverso l'Europa ha voluto approfondire il discorso mentre il fotografo scattava delle foto. Due giorni dopo mentre eravamo ospiti della 'Cruz Vermella Portuguesa' Loredana sfogliando il giornale vede la nostra fotografia.
Noi eravamo li per farci medicare i piedi un po' malmessi.

A Fatima ho visto molti fedeli che facevano il tratto stabilito sulle ginocchia e ho pensato che fossero veramente credenti, molto più di me; io non sarei capace di portare a termine una cosa del genere.
Si trova gente molto cordiale sia in Portogallo sia in Spagna ed il pellegrino non é visto come un povero demente che, zaino in spalla, gira per le strade cercando chissà cosa.
Non riesco ad immaginare come sarà l'anno prossimo il 2010, anno santo Compostellano se già ora tutti siamo presi per cercare i posti letto a prezzi da pellegrino; anche adesso in molti paesi i posti sono insufficienti e devi ricorrere al portafoglio molto spesso. Sembra una psicosi perché tanti partono molto presto per arrivare prima degli altri; sembra un po' sciocco però questo ho notato.
Mi sembra che per molti sia diventata una corsa a tappe contro il tempo e contro tutti; lo spirito pellegrino si é perso per strada ed é rimasto solo una semplice parola depredata del suo significato spirituale fino a semplice insignificante parola.

Qualche giorno prima di terminare il mio primo pellegrinaggio ho ritrovato un vecchio amico che non vedevo da ben 35 anni; era assieme ad un suo amico che é diventato anche nostro amico e per 4 giorni del percorso ho respirato la vecchia amicizia di una volta senza compromessi e tutto senza rinunciare ad una sola parola di dialetto veneto. Son cose che ricorderò molto a lungo; il tutto sotto attento ascolto di Lorenzo, della provincia di Bergamo, che se la godeva ed era affascinato dal nostro dialetto.

Ora la prima parte del percorso é terminata e Loredana é tornata a casa; spero che l'apostolo Giacomo ogni tanto mi dia una sbirciatina perché d'ora in avanti sarò solo e dovrò usare le gambe e specialmente la testa, perché mi rendo conto che quello che sto facendo non si presenta facile.

Saluti da Loredana e Andreino Zonta.

Santiago de Compostela - Lourdes

Con l'arrivo a Lourdes, termina la prima metà del mio pellegrinaggio.
Sono stati 30 giorni da Santiago vissuti quasi tutti in positivo, tralasciando qualche piccolo acciacco fisico che si deve mettere in conto.
Mi limito nel ricordare solo le persone che mi hanno aiutato, anche inconsciamente, nel prendere le giuste decisioni fin qui adottate.
Ferruccio, camminatore solitario di Roma, che mi é sembrato un po' in crisi mentalmente perché cercava qualcuno che lo potesse rasserenare; io non so se l'ho aiutato nei suoi dubbi.
Andrea, della provincia di Rimini, molto più aperto ed equilibrato nelle sue idee, che esprimeva con garbo e pacatezza. Poi il giovane della provincia di Brescia, dalle sembianze di Rambo, che viaggiava con la tenda nello zaino, anche lui molto misurato e si capiva che di montagna ed escursionismo ne sapeva un bel po'.
Poi Bruno, l'hospitalero di Santo Domingo de la Calzada, che mi ha fatto sentire a casa. Ricardo e Pilar, una splendida coppia di Malaga, hospitaleri ad Arres, dalla smisurata gentilezza e pronti ad aiutare tutti i pellegrini.

E quelli che ho incontrato, curiosi di sapere il motivo del mio andare nel verso contrario.
Gli auguri, le pacche sulle spalle e l'incitarmi nella mia idea; anche nelle ore in cui non incontravo nessuno mi sembrava di essere seguito. Anche il sacerdote che mi ha dato una medaglia da portare a Lourdes, con cui non avrei neppure parlato se non lo avessi incontrato proprio in quel punto del cammino dopo aver sbagliato percorso (n.d.L.: Ho incontrato anche Vincenzo, un amico pellegrino conosciuto nella via Francigena e una coppia di vicentini conosciuti nel cammino di Santiago del 2004).

Mi sono sembrati casi anomali quelli che mi sono capitati perché in mezzo a tanti pellegrini ho parlato con quelli che mi potevano dire qualche cosa di diverso dal solito. La tenacia nel seguire questo mio percorso mi ha fatto trovare le persone nel punto dove anch'io ero disposto ad esprimere le mie idee e convinzioni.

Finora il percorso é superiore alle mie aspettative e certamente mi ha dato molto di più di quello che mi sarei aspettato e come, per ultimo, non ricordare il versante dei Pirenei spagnoli assolati e pieni di fiori; non ho mai visto in montagna tanti iris o giaggioli blu sparsi a piene mani sui versanti a sud. Ed il giglio martagone molto raro a vedersi nelle nostre montagne.

E la gente sempre disposta a rivolgerti la parola anche se non li capivi del tutto, c'era sempre quel non so che di positivo in tutte le cose che ti facevano stare bene con tutti.

Saluti.

Lourdes - Monginevro

E' terminato il mio terzo cammino consecutivo: la Via Domizia che dal Col du Somport mi ha condotto al Passo del Monginevro.
Sono stati 28 giorni vissuti intensamente sia in situazioni a me favorevoli che no.

Per la me la Via Domizia é molto distante dallo spirito che provi sul cammino di Santiago, per diversi fattori anche molto distanti tra loro; sia dal lato spirituale che da quello finanziario.
Numerosi sono i momenti vissuti spiritualmante in modo intenso a contatto sia con famiglie francesi che di sacerdoti oltre che Sindaci francesi che io ho valutato molto positivamente.

Sono successe parecchie belle cose, non volute e nemmeno cercate; ci sono finito dentro mio malgrado. L'entrata in Francia é stata subito abbastanza negativa, sia per le persone che ho incontrato sia per certe situazioni che mi sono capitate. Ma via via che passavano i giorni cambiava un po' tutto anche se tra alti e bassi. Sia chiaro comunque: é stata una 'guerra' giornaliera combattuta sperando di incontare e conoscere gente migliore.
In mezzo a qualche individuo molto ruvido oltre che scortese, ho conosciuto gente di una gentilezza disarmante, e mi chiedevo come mai ero riuscito ad incontrarle (puro caso, non so). Ricordo specialmente una famiglia francese che a loro volta avevano fatto il Cammino di Santiago. Mi é dispiaciuto partire il giorno dopo e pensare che il mattino seguente sono venuti per un po' ad accompagnarmi sul cammino.

Poi penso di aver inventato il 'Pellegrino express' (come il pony express di stampo americano) vale a dire che porto - a piedi - una lettera di un sindaco di una certa città francese gemellata con una città italiana.

Tutto questo ho ideato io nel momento che, passando da Sisteron, ho visto che é gemellata con Fidenza. Detto fatto: ai Francesi l'idea é piaciuta e speriamo cha a Fidenza sia accolta favorevolmente.

Ho conosciuto altri sindaci francesi e sono stato accolto sempre in modo cordiale oltre che aiutato, benché sembra che in Francia questo non sia usuale. Mi dispiace di aver saltato un tratto (quattro tappe) lungo il mare di Provenza, da Sete fino ad Arlés; era davvero impossibile trovare un posto qualsiasi per passare la notte.
Bisognava evitare luglio ed agosto, ma per un simile pellegrinaggio questo era impossibile.

Per la maggior parte della gente i pellegrinaggi restano una cosa incomprensibile per molti aspetti. Solo la Spagna ne ha fatto un fatto culturale e lo ha organizzato in modo quasi turistico.

A bilancio concluso il risultato é molto positivo sotto tutti i punti di vista: mi ha arricchito molto interiormente.
Fisicamente sento che perdo peso dopo quasi 3000 Km con un solo giorno di riposo. Ora mi rimane solo la Via Francigena per terminare il mio pellegrinaggio.
Arrivederci a Roma per settembre.

ULTREYA!

La Via Francigena

Terminata la Via Domizia incomincio la Via Francigena, che non mi impensierisce, avendola percorsa già nel 2008. Sono ancora solo, però scendo la Val di Susa in tranquillità fino a S. Ambrogio di Torino dove interviene Don Romeo perché cominciano le difficoltà nel trovare alloggio per la notte.
Come per incanto alla sera tutto si aggiusta nel migliore dei modi. A Vercelli mi raggiunge Loredana e così siamo nuovamente in compagnia ed io comincio a rilassarmi dopo circa 90 giorni di solitudine.
Anche lungo la Via Francigena non troviamo o incontriamo nessun pellegrino a piedi fino a Siena. Che vanno in bicicletta, incontriamo ad Aulla, in Toscana, solo Lauro e Francesco di Caserta. Poi a Pietrasanta ci raggiungono altri 3 ragazzi, sempre in bicicletta, di Bari provincia.
Finalmente anche i ragazzi dal Sud Italia cominciano ad apprezzare questi pellegrinaggi e questo modo per conoscere altre persone che viaggiano con le stesse motivazioni.

Dopo 21 giorni consegno la lettera datami dal sindaco di Sisteron (Francia), gemellata con la città di Fidenza; tutto ciò é, scaturito da una mia idea presa su due piedi al momento che giungevo a Sisteron. Il tutto é andato per il verso giusto con un'enorme soddisfazione da parte mia e così il tutto l'ho etichettato come 'Pellegrino express'.

Loredana e Andreino Zonta A parere degli operatori viene percorsa sempre più da pellegrini provenienti dall'estero; io l'unico che ho incontrato assieme a Loredana, a Siena, si é unito a noi per non rimanere solo. Riguardo alla segnaletica, devo dire che é migliorata parecchio dopo un anno, però le strutture ricettive sono sempre insufficienti. Queste mie deduzioni le ho constatate guardando i registri di passaggio nei vari punti del percorso.

Gran parte del merito va alle varie parrocchie, lungo il percorso, che si prestano moltissimo nell'aiutare i pellegrini di passaggio e che dovrebbero essere incentivate per migliorare le loro prestazioni. Poi ai vari volontari che operano lungo il percorso; una citazione a parte é per il Sig. Danilo Parisi, traghettatore sul fiume Po che é sempre reperibile a tutte le ore del giorno nel traghettare biciclette e pellegrini, ed é uno dei momenti più suggestivi che si vive lungo la Via Francigena.

Per noi l'arrivo in Piazza S. Pietro é stato un po' meno emozionante essendo la seconda volta in due anni.
Comunque per noi la Via Francigena rimane superiore alle altre per l'impegno fisico che richiede, per le parecchie difficoltà che si incontrano lungo il percorso; al contrario c'é un maggior contatto con i parroci ed i volontari che prestano aiuto ai pellegrini.
Essendo ancora carenti le strutture ricettive, il lato finanziario rimane il punto dolente dell'intero capitolo riguardante la Via Francigena.

Nonostante i vari pro e contro rimane e rimarrà sempre una via da percorrere e vivere intensamente, sia che venga percorsa parzialmente ma forse meglio totalmente dal Monginevro a Roma.


settembre 2009

Andreino Zonta