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segnali della VF

un giorno sulla via francigena

(27 marzo 2010)
La via é infinita, non le si può togliere né aggiungere nulla, eppure ciascuno le applica anche il suo metro infantile.
'Certo devi fare ancora questo metro di strada, un giorno se ne terrà conto'.

Franz Kafka



E' questa una mattina di allegro desiderio. Quando finalmente scendo dal pulmann, vedo le nuvole a stormi, spinte dal vento leggero, che scendono dagli Appennini verso il mare.
Sono a Siena e, assieme agli amici della locale associazione comunità toscana di pellegrini, allegri ci avviamo verso la stretta via che scende decisa lontano dalla città, attraverso orti pieni di germogli.

Questa é per noi una giornata di doveri: andremo lungo la via Francigena a sistemare molti dei segnali danneggiati dal tempo e dai vandali. Andremo in direzione di Monteriggioni e ci fermeremo a Abbadia Isola dopo circa 24 Km.

Una leggera nebbiolina stagna ancora nel fondo delle valli, ma il sole la scioglie poco a poco. Ecco il primo intervento: Luciano completa il segnale con una freccia gialla (verso Santiago) e con la freccia bianca (verso Roma); siamo tutti di ottimo umore.

Che bella é questa strada che ci parla e ci attrae: certo é necessaria una affinità fra noi e il mondo dato che proviamo questa gioia di camminare. E' il mondo intero che con i cenni del suo fulgore ci chiama, e l'uomo crea la strada e a sua volta la strada crea l'uomo.

Incominciano i racconti di vita dei miei compagni, sono 'nuovo' per loro e vogliono sapere. Di ognuno scopro che la loro esistenza é unica. Nel mentre l'azzurro del cielo oscilla tra luce e ombra e rischiara i prati punteggiati da innumerevoli gialle margherite, salutiamo volentieri chi si incontra: in una grande città non faremo mai questo semplice gesto di educazione.
Si, questa é una buona strada e lo capiamo dal fatto che moltiplica i sorrisi, siamo lontani dal tedio di una deambulazione urbana, senza stagioni, sempre uguale.

La via Francigena ha un fascino particolare? Forse sí, fra tutte le strade ha un fascino particolare, ha la forma ondulata di questa dolce terra, della terra toscana; le punte aguzze dei sassi, le radici affioranti che devi saltare.
Non é affatto curata come un sentiero artificiale che si rivela non più sentiero. Questa é una vera strada, dura a volte, in salita, con curve e strettoie, aperta all'imprevisto, scivola lungo il limite di campi coltivati e si infila nella macchia decisa. Chi l'ha tracciata dove voleva andare?

Questa non é, una falsa pista che si inoltra per un tratto e poi finisce bruscamente e ti angoscia. L'amicizia non si nutre forse di fiducia? Questa strada invece prosegue, non ti dimentica, vuole essere tua, non ti metterà trappole, tuttavia ti cattura.

Perché siamo tutti nei tormenti per essere lungo la strada che ci metta in salvo. Roma, Santiago e Gerusalemme: queste mete forse non esauriscono tutto il pellegrinaggio ma certo sono il suo cuore propulsivo. Questa strada conduce e risponde alle nostre aspirazioni ultime.

Che lo spirito doni ai pellegrini piedi alati!

Paolo Tiveron
nella faggeta lungo la via il castello della chiocciola il castello della chiocciola lungo la VF in vista di Monteriggioni sosta presso l'ostello in uscita da Monteriggioni lungo la VF lungo la VF arrivo a Abbadia Isola pala di Duccio nella pieve di Abbadia Isola