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affresco a pistoia

la via Romea Leona - da Venezia a Altopascio


Zocca - Ponte della Venturina

MISSANO

Il percorso inizia lungo le rive del Panaro, in un ambiente ricco di verde e di ombra. Suggestivo é anche il successivo ambiente montano con le caratteristiche rocce dei 'Sassi di Rocca Malatina'. Castellino delle Formiche era un tempo feudo dei Malatigni, nel XIV sec. passato ai Montecuccoli. Dell'antico maniero rimangono parte delle mura e la torre adibita a campanile.
La chiesa di Missano é dedicata ai Santi Vitale e Biagio, costruita nel '600 in sostituzione dell'antica pieve. All'interno sono conservati alcuni dipinti, entro pregevoli ancone lignee, e un pregevole polittico cinquecentesco, raffigurante la Madonna fra i Santi Antonio Abate, Lucia, Vitale ed Agostino.

MONTALBANO

Il borgo di Maontalbano viene nominato per la prima volta nel 1197. Ha una piazzetta caratterizzata da un loggiato del '500 sorretto da colonne di arenaria. La chiesa di Santa Maria Assunta é un bell'esempio di architettura settecentesca.
L'attigua canonica venne invece edificata sui resti dell'antico castello.

ZOCCA

Zocca é un centro di villeggiatura, la chiesa parrocchiale é della fine dell'Ottocento. La cittadina si sviluppò nel corso del XV secolo grazie ad un mercato istituito nel 1465 dal duca Borso d'Este. Zocca deriva da 'zoca', termine che un tempo si riferiva al ceppo di castagno che un tempo indicava il luogo di ritrovo dei mercanti.

Il Santuario di Verrucchia é il più antico luogo di devozione a Maria della diocesi di Modena. La tradizione vuole che già prima del 1200 la Vergine sia apparsa ad una pastorella sopra una pianta di biancospino (il cui tronco viene esposto in chiesa come reliquia). Il 26 agosto del 1660 vi fu una nuova apparizione ad una tale Antonia Virgili, alla quale la Madonna, fra le altre cose, le disse che avrebbe qui gradito un Santuario a Lei dedicato.
Da antiche testimonianze risulta che su questo colle vi fosse, già dal 1137, una cappella in onore di Santa Margherita, fatta erigere dalla famiglia dei Verucchi. A partire dal 1433 risulta l'esistenza di una chiesa vera e propria in uso alla comunità del feudo di Montequestiolo.
Nel corso del '600 la chiesa venne ricostruita come Santuario dedicato alla Madonna.
All'interno vi sono cinque altari, tra le tele merita attenzione quella della Madonna del Rosario, attribuita alla scuola bolognese di Guido Reni.
L'immagine della B. Vergine con il Bambino, di autore ignoto del sec. XV, ascrivibile al tardo gotico emiliano, é su una tavoletta di cm. 22 x 22, collocata sopra un trono. L'organo é del 1841. Molti ex-voto, presenti nelle teche laterali, testimoniano la grande devozione popolare.
Dal 1956 il Santuario é custodito da una piccola comunità di Frati Minori, che lo hanno dotato di nuovi arredi liturgici, provveduto a restauri e reso più agibile a devoti e turisti.

MONTEQUESTIOLO

Nella collina di Montequestiolo sono stati ritrovati reperti dell'epoca dell'età del bronzo. Il castello che vi sorgeva entrò in possesso dei Montecuccoli e poi dei Rangoni. Del complesso fortificato rimangono ora solo una torre, ruderi della rocca e parte delle antiche mura. Recentemente restaurato é all'interno di un parco pubblico.
Al centro del borgo di Rosola si conserva un'antica torre mozzata del '200, che faceva parte del castello medioevale. Alla sommità del borgo la chiesa parrocchiale dedicata a San Leonardo, ricostruita alla fine dell'800, che conserva una fonte battesimale cinquecentesca. Il percorso ha notevoli attrattive naturalistiche; si scende nella valle del torrente Rosola, da dove si risale in un paesaggio boschivo tra dirupi di arenarie.

VILLA D'AIANO

Villa d'Aiano viene citata per la prima volta in un documento del 1025. La chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, é invece di recente costruzione (1950), come pure l'adiacente campanile (1900). Edificata in sostituzione della chiesa dedicata a San Nicolò, di cui si conserva in posizione panoramica un bel campanile isolato.
Castel d'Aiano é un centro di villeggiatura estiva, ed é il capoluogo più alto (805 m/slm) della provincia di Bologna. Il toponimo odierno testimonia la presenza di una roccaforte oggi totalmente scomparsa. Il paese ha avuto notevoli distruzioni nel corso della II Guerra Mondiale, quando proprio per di qui passava la Linea Gotica.
Al Passo Brasa, sulla destra, si trova il moderno santuario della Madonna di Brasa, dopo che durante l'ultima guerra l'edificio settecentesco venne distrutto.

PIETRACOLORA

Pietracolora é un abitato di 440 persone sopra il Comune di Gaggio Montano, nell'Appennino Bolognese.
Il Paese é situato su di un rilievo a 840 meri di altezza sul crinale delle valli scavate dai torrenti Aneva e Marano. panorama a pietracolora L'abitato segue l'andamento del crinale e perciò si presenta allungato da est a ovest. Il crinale si conclude con una piccola vetta, che scende verso la confluenza dell'Aneva e del Marano.

Nel 1151 era un castro, cioé un centro abitato con qualche opera di difesa, terrapieni o palancati, cioé strutture in legno, per una situazione difensiva-offensiva verso il vicinissimo Frignano, nel Modenese. Le case del castro dovevano essere modeste costruzioni in legno, con piccole parti in sasso per i camini.
La chiesa parrocchiale é dedicata a Santa Lucia. Tale dedicazione risale fra l'undicesimo e il dodicesimo secolo.
Presso la chiesa di Pietracolora é presente la Compagnia delle Sacre Stigmate di S. Francesco, eretta nell'anno 1678. Per questo a Pietracolora si celebrava, per un permesso della Santa Sede, il 2 agosto, il Perdono di Assisi.
Accorrevano all'indulgenza e alle funzioni annesse migliaia di persone da tutti i paesi vicini, ed erano presenti ben otto frati cappuccini confessori.

BOMBIANA

Il borgo di Bombiana é situato sul crinale tra le valli del Silla e del Marano, a difesa dell'antica viabilitò tra Bologna e la Toscana.
La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giacomo, fu costruita nel '500 e riedificata nelle attuali forme nel corso del XIX secolo. Conserva sull'altare maggiore un pregevole dipinto seicentesco. é un paese ridente e silenzioso, abitato perlopiù da agricoltori, posto in una posizione panoramica.

Di grande rilevanza la Torre del Borgo, a poca distanza dalla chiesa. Di lontano si scorgono le cime del Corno alle Scale, dell'Abetone, del Monte Cimone e di gran parte della catena Appenninica.
La stazione termale di Porretta Terme si trova nell'Appennino bolognese, nella valle del Reno, é conosciuta fin dall'antichità per i benefici delle sue acque (salso-bromo-iodiche a elevata mineralizzazione), che sono citate anche dal Macchiavelli nella sua commedia La Mandragola.
L'abitato si svolge, senza soluzione di continuità lungo la riva sinistra del fiume Reno, da Silla a Ponte della Venturina, sul confine amministrativo con la provincia di Pistoia.

In centro, nella parte alta, sorge la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, eretta agli inizi del '400 ma ricostruita alla fine del '600; all'interno vi sono importanti dipinti di scuola bolognese.
Sempre in centro, ma lungo la strada che porta in direzione di Pistoia, si trova il santuario della madonna del Ponte, risalente al XVI secolo, ricostruito alla fine dell'800.

PONTE DELLA VENTURINA

Ponte della Venturina sorge sull'antico confine fra lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana, costituito dal ponte che s'inarca a monte della confluenza nel Reno del torrente Limentra di Sambuca.