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via Tagliamento


Dogna - san Tomaso di Majano

Il paese di Chiusaforte (anticamente detto semplicemente La Chiusa) si trova in uno dei punti più stretti della valle del fiume Fella, per tale motivo é sempre stato fin dai tempi più remoti un luogo strategico.
Nel Medioevo vi era stato costruito un fortilizio e vi si trovava una stazione per il pagamento del Dazio. Nel XII secolo venne edificato anche un ospizio per pellegrini. La chiesa parrocchiale é in stile neoclassico e dedicata a san Bartolomeo; all'interno dipinti di buona fattura. Nella fontana si trova ancora scolpito il Leone di san Marco, altra testimonianza veneziana é un bel palazzo del XVII secolo.

Anche il borgo di Resiutta risulta abitato già dall'epoca romana, conoscendo poi varie dominazioni. Nel 1822 vi sostò Silvio Pellico durante il suo trasferimento dalle prigioni di Venezia allo Spielberg. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino, venne edificata nel 1119 ed é una delle più antiche della Valle del Ferro, inizialmente retta da monaci benedettini, venne poi completamente ristrutturata nel secolo XVII.

La sagoma dell'imponente Abbazia di san Gallo, che si erge sul vasto letto del fiume Fella, all'uscita del Canal del Ferro, identifica Moggio Udinese, con i suoi centri di Moggio di Sopra e Moggio di Sotto. L'abbazia, eretta nel 1119, ebbe grande importanza nel corso del '300.
E' stata gravemente danneggiata dai sismi nel corso dei secoli, il suo aspetto attuale risale al '700.
Attiguo alla chiesa, dedicata a san Carlo Borromeo e che conserva un battistero del XII secolo, vi é un chiostro benedettino riedificato nel 1548, dal 1987 ospita un monastero femminile di clausura dell'ordine delle Clarisse. Sulla piazza principale é posta la colonna della berlina (1653) dove venivano legati i condannati al pubblico dileggio.
In cima al Colle di Santo Spirito vi si trova l'omonima chiesa cinquecentesca, rimaneggiata poi nel corso del '700. Nella parte bassa del paese invece l'ottocentesca chiesa della Trasfigurazione.

Lungo la strada dopo Campiolo alcune cartelli informativi dicono che stiamo transitando sull'antica Via Julia Augusta, l'importante arteria che collegava Julia Concordia al Norico.

via Julia Augusta L'abitato di Stazione per la Carnia é sorto attorno alla stazione ferroviaria che serve la regione carnica. Da qui un tempo si diramava la linea ferroviaria che portava a Tolmezzo e a Villa Santina, abbandonata negli anni '90. Vi si trova una chiesetta dedicata a santa Maria del Carmine.

Nel villaggio abbandonato di Portis Vecchio c'é la chiesa di san Bartolomeo, che conserva un Crocifisso ligneo del XIII secolo.

La città di Venzone é stata fedelmente ricostruita dopo il disastroso terremoto del 1976, il cui epicentro si é avuto proprio nel vicino monte san Simeone, la montagna a forma di tronco di piramide che si trova sull'altra riva del Tagliamento.
Il primo documento ufficiale che cita Venzone é dell'anno 1001. Nel 1025 vennero erette le fortificazioni giunte fino ai nostri giorni.
La cinta muraria a doppia cortina con fossato esterno é l'unico esempio del genere in Friuli.

Vi sono importanti e nobili edifici, come il palazzo Scaligeri della fine del XIII secolo, con sulla facciata lo stemma della casata; poi, nella piazza del Duomo, ecco palazzo Zinutti del XVIII secolo, con elegante ballatoio. Quasi a ridosso delle mura si erge il duomo dedicato a sant'Andrea Apostolo, in stile romanico-gotico é uno dei più importanti monumenti della regione. Sorto su una precedente chiesa duecentesca, é stato consacrato nel 1338.
Sul portale del transetto una lunetta raffigura Cristo Benedicente attorniato dai simboli dei Quattro Evangelisti, ai lati san Pietro e sant'Andrea.
Nelle cappelle e nel presbiterio si conservano pale ed affreschi.

Di fronte al duomo si erge la Cappella cimiteriale di san Michele, del XIII secolo, nella cui cripta si conservano 15 interessanti mummie, salme di notabili e nobildonne di Venzone, che hanno subito un processo di mummificazione provocato da una particolare muffa disidratatrice.
Nella piazza del Municipio si staglia una fontana ottocentesca.

L'edificio più significativo é il Municipio, costruito fra il 1390 e il 1410: é un gioiello d'architettura gotica fiorita di stile veneziano.
La torre d'angolo dell'orologio reca dentro una nicchia il leone di san Marco.

Nei prati di Rivoli Bianchi era stato raccolto e catalogato tutto il materiale edilizio recuperato dagli edifici crollati con il terremoto.
Sulla sella di sant'Agnese, che separa il monte Cumieli dal monte Cjampon, sorge l'omonima chiesetta, fondata nel secolo XII e che faceva parte di un complesso monastico coevo. Nel corso di recenti restauri sono stati messi in luce dei lacerti di affreschi risalenti al secolo XIV. In questa località, nel 1959, sono stati girati gli esterni del film 'La Grande Guerra' di Mario Monicelli.

Il sito ora occupato dalla città di Gemona é stato sicuramente abitato già in epoca preromana, vista la sua importanza geografica tra la pianura e le montagne.
Col tempo venne costruito un importante castello fortificato sulla sommità della collina. Il principale monumento é sicuramente il duomo, dedicato a santa Maria Assunta.
Di grande interesse é la magnifica e suggestiva facciata gotica, sulla destra si innalza un grande san Cristoforo in arenaria alto 7 metri, del 1332. Il portale, del 1290, é sovrastato da una più antica lunetta raffigurante il Giudizio Universale, con Cristo in trono sullo sfondo.
Sopra il portale é la galleria dei re Magi, una loggetta a nove archi che ospita il racconto dell'Epifania. Elegantissimo il rosone centrale del 1336.
All'interno numerose opere pittoriche e scultoree e un'ara funeraria romana del I-II secolo, poi trasformata in vasca battesimale, con bassorilievi del IX-X secolo, ora divenuta altare di una cappella.
Un Crocifisso ligneo quattrocentesco, estratto dalle macerie mutilato, é divenuto il simbolo della distruzione operata dal sisma.
Di fianco alla chiesa, quasi addossato alle rocce del monte Glemina, si innalza il possente campanile edificato nel 1314, totalmente ricostruito dopo il terremoto.

Lungo la via principale si trovano numerosi ed eleganti palazzi, come la casa Giurisatti del XV secolo, con una bella trifora in stile gotico-veneziano; poi la casa D'Aronco e la casa Antonelli. Il Municipio, eretto agli inizi del '500, ha al piano terra un elegante porticato.
Vi si trova anche la chiesa di santa Maria del Fossale, di origini seicentesche e che conserva un'immagine della Madonna che allatta, un tempo ritenuta miracolosa. Poi la chiesa di san Rocco, eretta a cavallo fra il '400 e il '500 e che é, stata la prima ricostruita dopo il terremoto.

La principale attrattiva di Osoppo é la Fortezza che sorge sul colle su cui é addossato il paese.
Il colle (m. 310) si erge direttamente dal letto del Tagliamento e, per la sua posizione strategica, venne fortificato fin dai tempi più antichi fino ai giorni nostri.
Il colle e la Fortezza rappresentano un complesso di grande interesse storico, come l'assedio del 1514 in cui Gerolamo Savorgnan salvò la Patria del Friuli e Venezia dagli imperiali e l'eroica difesa contro l'Austria da parte di un gruppo di patrioti nel 1848.
All'interno della Fortezza si trova un Centro Visite con tutte le informazioni e un bar-ristoro.

A Comerzo sorge la chiesa di santa Maria Assunta, edificata nel corso del '300. La facciata, decorata da lesene, é, sormontata dalla cella campanaria.

san Giovanni di Gerusalemme Nella frazione di san Tomaso di Majano si trova l'hospitale san Giovanni di Gerusalemme fondato alla fine del XII sec. dai cavalieri di san Giovanni di Gerusalemme (poi cavalieri di Malta), nel periodo delle crociate, come risulta dalla pergamena istitutiva originale, del 1199.
Costituiva una tappa importante della via del Tagliamento nell'antica via di Alemagna, che collegava l'Europa fino ai Paesi Baltici con i porti dell'Adriatico.

Gli hospitales, realizzati a centinaia, anche da Templari e Teutonici, a distanza di una giornata di cammino, formavano una rete europea efficiente e organizzata sulla 'Regola Benedettina dell'accoglienza' assicurando in pieno feudalesimo, ospitalità gratuita con cure ed assistenza a viandanti e pellegrini in cammino per la Terra Santa per Santiago de Compostela o Roma attraverso vie Romee e Francigene. Costituirono la prima importante istituzione sperimentale del servizio ospitaliero gratuito.

Il pellegrinaggio, antica pratica comune a tutte le culture e religioni, dall'XI sec. grazie a questi siti vi fu una vera e propria esplosione, da pratica elitaria a primo fenomeno di massa della storia, dimensione principale dell'uomo medievale.
Insieme agli uomini si muovevano le idee, si superavano le paure, si arricchivano le culture, rendendo possibile la straordinaria ripresa europea del tardo medioevo. Il complesso di san Giovanni, superstite storico-architettonico sorprendente ancora quasi completamente conservato, con la torre, la casa del Priore e la chiesa di san Giovanni, é particolare testimone esemplare di quella etica ed essenziale funzione che é la via d'Alemagna, il 'corridoio storico' preferenziale di comunicazione e scambio culturale tra la nascente Europa e il Mediterraneo fino a Gerusalemme.

Il comune di Majano dal 2006 ha avviato un progetto di riscoperta culturale del sito e un intervento di restauro particolarmente attento a non alterare il carattere essenziale e la testimonianza storica del complesso medievale.
Verrà dunque recuperata l'antica destinazione del sito, attraverso il ripristino in particolare dell'attività ospitaliera riproposta in chiave moderna con tre attività principali: ristoro, ostello/foresteria, centro culturale, con un sistema flessibile e ampio di attività culturali secondarie coerenti, senza preclusioni purché non palesemente in contrasto con il necessario rispetto del bene storico.

san Giovanni di Gerusalemme L'importanza della testimonianza storica, la portata culturale dell'antica funzione e la sua sorprendente modernità come sito di ospitalità e luogo dove si può tentare una ricerca di essenzialità nella storia e nella natura, sito finalizzato non al consumo ma allo scambio culturale, configurano una buona prospettiva di rinascita e di auto-sostenibilità economica del progetto culturale, anche tenuto conto del momento particolarmente favorevole a questi temi con numerosi progetti e finanziamenti europei, nazionali e regionali già in corso o in fase di avvio.

La foresteria avrà circa 35 posti letto divisi in 13 camere nei locali storici restaurati; il ristoro avrà circa 50 posti a sedere, con cucina semplice, orientata alla tradizione friulana, ma arricchita dalle contaminazioni storiche e moderne con le altre culture della 'rete'.

Il sito sarà anche centro di studi e di incontri culturali, con sala convegni, biblioteca storica e moderna ed esposizioni museali; sarà punto di riferimento culturale e sede di associazioni; centro di informazione naturalistica e storica locale e di documentazione sulle centinaia di iniziative annuali del turismo culturale, slow tourism, turismo d'incontro e solidale, al quale particolarmente si adatta l'offerta dell'ospitale di san Giovanni, nonché centro di informazione sul pellegrinaggio moderno in rete con i cammini majores e quelli locali.

Lì, sarà possibile incontrare qualcuno che arriva a piedi da lontano con tante cose da raccontare: é sempre più frequente il passaggio e l'omaggio al sito storico di san Tomaso da parte di italiani, austriaci, polacchi, in cammino verso Roma e non solo.

Il sito é affioramento sorprendente della nostra storia. C'é forse modo migliore per comprenderla se non arrivandoci a piedi, essere accolti, passarci la notte, sulle orme e dove hanno sostato nei secoli migliaia di persone che andavano in Terrasanta, a Roma a Santiago, a piedi?

Questo progetto é soprattutto un'opportunità culturale imperdibile che già ha consentito di avviare relazioni internazionali con università, siti di altri hospitales, e con associazioni culturali locali ed internazionali.

Relazioni che hanno consentito di intraprendere un processo di riscoperta e valorizzazione storica dell'antica via del Tagliamento, collegamento in rete tra Europa e Vie Francigene, riconoscendo l'importanza straordinaria del sito di san Giovanni, quale testimone rassicurante per la sua storia e sorprendente per la sua modernità.

chi sa costruire
agli incroci del mondo
l'albergo senza registri e senza prezzi
vede l'estraneo farsi fratello
e il Verbo diventare carne
per abitare in mezzo ai suoi

M. Delbrȇl